Dalla mente del Dottor Pagnacco viene partorita questa opera a dir poco oscura ed intricata, dove la musica mette in risalto l’intenzione narrante dell’autore in relazione alla propria visione distopica della realtà. Le strutture dei pezzi incarnano quindi questa percezione negativa della concretezza del mondo, della sua reale effetività, il Vero visto in ordine ad un futuro immaginario ma collegato strettamente, a maglie chiuse ermeticamente, ad una prospettiva del presente altamente pessimistica.

Un’attesa per il domani che ha molto poco di speranzoso, un rimandare trasognato, ed al contempo angosciato, a tempi che forse potranno essere migliori: un grido lanciato nel vuoto, nello spazio cosmico dove i confini non esistono e la finitudine umana raggiunge il suo compimento. In questa ottica di smarrimento ed estremo solipsismo, si possono leggere momenti di parentesi di vacua eterea musicalità (l’inizio per esempio di “2127“) nei quali si evidenzia a chiare lettere il limite di ogni individuo dettato dal proprio unico riferimento del suo pensiero e dalla impossibilità di non affermare altro che la propria individuale esistenza.

La proposta musicale (che oscilla, come termini di riferimento, dai Nevermore ai Strapping Young Led) però lascia, a mio parere, uno spazio ad una dinamicità esistenzialistica cara per esempio ad un autore come Camus: se da una parte vi è una sorta di estraniamento nei confronti della realtà soprattutto per quanto concerne una progettazione filosofica, che come abbiamo visto non può che non essere distopica date le premesse che offre l’attuale, umanamente si riscontra, dipanandosi le trame liristiche, una sete di vendetta, un desiderio di rivolta proprio nei riguardi di ciò che è inevitabile; da una presa di posizione altamente dubbiosa, una messa in parentesi della vita nelle forme che ogni giorno ci appaiono banalmente scontate, si passa attraverso ad una rassegnata, cupa ed avvilente accettazione del presente, e si giunge ad una violenta reazione verso questa catena, questo susseguirsi di ritorni perennemente identici, una virulenta replica nei confronti di questo sfaldamento dell’oggi relativamente ad ogni domani ciclicamente e perennemente uguali.

In poco più di 30 minuti si avvertono queste atmosfere, arriva dal profondo un senso di precarietà, inquietudine, irrequietezza; gli 8 pezzi qui presentati vi terranno avvinghiati in un loop ansiogeno alla vostra rotolante quotidianeità, non ci saranno vie di uscita, vi sentirete costretti in un vicolo cieco ad affrontare le vostre paure e i vostri dubbi con ben poche soluzioni e vane possibilità di chiarimenti. Larvatus prodeo

 

Leonardo Tomei

 

TrackList

  1. Dr. Schafausen Dilemma
  2. My Beatiful Girl
  3. Waiting For Tomorrow
  4. Can’t Get Best Of Me
  5. Transient Parasites
  6. Crypto Violence
  7. 2127
  8. I Will Never Live In Silence
  • Anno: 2021
  • Genere:
  • Etichetta: Sliptrick Records

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