Split per i Vultur ed i Blackstream questo che ci presenta due band apparentemente molto diverse tra loro.

La prima suona un raw black metal molto influenzato da band come Gorgoroth e Black Funeral, la seconda, beh non saprei dire, anche perché nei brani dei Blackstream non vi è la presenza di tracce di chitarra.

Da quello che ho potuto trovare sul web i Vultur sono attivi dal 2005 e di roba ne hanno prodotta parecchia anche se per lo più demo e split.

Hanno addirittura pubblicato un live album nel 2012 che sto ascoltando per curiosità in questo momento, ovviamente non aspettatevi una qualità audio eccelsa da un live.

Nonostante il black metal non sia il genere più tecnico che esista, devo dire che i Vultur sanno suonare bene e pur essendo minimali nei riffs, come da tradizione, lo fanno ad altissima velocità per assicurarsi una ferocia degna di nota.

I quattro di Portoscuso (Sardegna) incentrano i testi sull’occultismo e suonano parecchio cattivi, con un ottimo senso del tragico, che ho notato  soprattutto nella seconda traccia di questo split.

Tutto bene se non fosse che purtroppo questo genere è stato inflazionato all’estremo, il che non aiuta di certo ad emergere, qual’ora fosse questo l’intento dei Vultur, perché di musica simile ce n’é troppa.

Se invece come credo i Vultur vogliono restarsene nell’oscurità, godendosi quella piccola fetta di adepti che può avere una band del genere oggi, tutto bene.

Diversa potrebbe essere la sorte dei Blackstream data la proposta non ortodossa e particolare.

La prima cosa da segnalare è la totale mancanza di chitarre, come anticipato, ed un gusto per il dungeon synth che si mescola a parti di batteria elettronica estreme, black metal stile, per giunta distorte.

Solo voce, batteria e tastiere in queste 6 tracce, mal registrate (volutamente di sicuro).

Tutto suona marcio e malato all’estremo. Cori che sembrano venire da un inferno suburbano di qualche città del futuro, parti di tastiera ripetute e maniacali, danno l’idea di un futuro postatomico, dove gli esseri umani sono dei mostri digitali.

Insomma da lodare in pieno la malsana ed assolutamente minimale creatività di questo duo.

Essendo un appassionato anche di musica elettronica, posso dire che la band sa quello che fa, soprattutto non esagera con l’utilizzo dei synth, cosa che va a favore della malignità dei brani.

Credo che anche loro come i Vultur tendano ad un pubblico assolutamente underground, un pubblico che ha bisogno di suoni malati, violenti e nient’altro, gente appassionata del male più oscuro.

Certo per i Blackstream, che per il sottoscritto pur non avendo neppure una chitarra suonano black metal, si potrebbe migliorare la qualità del suono complessivo, senza esagerare, e così facendo ampliare il loro pubblico data la proposta particolare, ma non credo sia nelle loro intenzioni.

In definitiva voglio precisare una cosa, soprattutto per chi si avvicina al Black Metal, genere inflazionato e che ha fatto nascere parecchi sottogeneri, specificazioni di genere che per me non hanno molto senso, perché che lo si chiami Avantgarde o raw o industrial, il black metal è uno.

La precisazione è questa il black metal non è un genere ma uno stato d’animo.

Vexime

 

Tracklist

  1. Vultur – Su Ballu de is Mortus (intro)
  2. Vultur – Cundanna
  3. Vultur – Interru
  4. Vultur – Sa Processioni de Is Mortus (outro)
  5. BlackStream – Intro(Co)Itus
  6. BlackStream – Devil!Devil!Devil!
  7. BlackStream – Rites of the Candelabra
  8. BlackStream – Intermezzo (Behold Thy Father)
  9. BlackStream – Sweet Father (of Shit)
  10. BlackStream – Profane Obscenity/Outro

 

  • Anno: 2021
  • Etichetta: Mistica Funebre Productions
  • Genere: Black Metal

Links:

Bandcamp Blackstream

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