Anche se questo secondo album (come il precedente) esce per la Andromeda Relix, etichetta a forte connotazione Metal, vorrei subito mettere in chiaro che “Samsara” rappresenta uno degli articoli della frangia più variegata del catalogo della label veronese: quello che ascolterete in questi cinquanta minuti è infatti un piacevole amalgama di rock blues, soul e hard sporadicamente funkeggiante.

Se per certi versi potrei fare una recensione fotocopia del disco precedente, in quanto il suono del gruppo, già derivativo per definizione, non è che sia cambiato poi tanto, non renderei giustizia al gruppo se non sottolineassi ad esempio un suono d’insieme ancora più coeso e che, nonostante al gruppo manchi palesemente una Grande Voce, quella di Christian (anche chitarrista e titolare della band) è migliorata tantissimo.

Il suono saturo e reale ha un effetto piacevolissimamente live, con la chitarra e la tastiera posizionate simmetricamente nello spettro stereofonico, senza tante sovraincisioni. È un piacere ascoltare le esecuzioni di musicisti davvero capaci, con tastiera e batteria che rubano spesso i riflettori al frontman, che ha sempre l’intelligenza e il gusto di non strafare e valorizzare i compagni.

Tutti i riferimenti musicali sono inevitabilmente al passato, nel bene e nel male.

Ma quello che differenzia questo progetto dal rock ’60 (in cui la band dichiara di avere le proprie radici) è che allora questa roba era rottura, entusiasmo, brivido, adrenalina, erotismo, eccesso, adesso è reazionaria, vecchia, tradizionale, vintage, da rock pub coi cinquantenni che si fanno una birretta e parlano di dischi di mezzo secolo prima. Manca il fuoco, l’urgenza… in una parola sola, manca ciò che rese magico quel periodo: la giovinezza! Poi (ed è tragico da dire, ma non accennare a ciò sarebbe ipocrita e storicamente scorretto) manca la droga.

Certo, la spontaneità e l’ingenuità sono rimpiazzate da una competenza e da una padronanza dello strumento (e di sé) che in effetti regalano momenti molto convincenti (come in “Each Day a Crossroad”, dove un tiro micidiale e una precisione impeccabile ti lasciano a bocca aperta o la nostalgica “Black River”, piena di suggestioni e ricordi musicali), e questo mi porta a pensare che ogni età, ogni stato di consapevolezza, abbia diritto ad essere espresso ed apprezzato. Anche la maturità.

Discutibile l’idea di mettere in apertura uno dei soli tre brani cantati da Roberta Dalla Valle, sia per la sua relativa latitanza nel resto del disco, sia perché la prestazione rimane un poco rigida, tiepida e scolastica, per quanto tecnicamente ineccepibile.

Segue “Another Rain”, tra Hendrix e primissimi Black Sabbath, con un basso rude e sfrontato che porta avanti il riff a schiaffi per poi farsi una passeggiata più rilassata nelle aperture di ritornello e assolo.

This Is The Right day To Cry” è una morbida ballad sospesa e blueseggiante, ma con piacevoli mandorle caramellate che rendono l’ascolto più croccante. E la band si conferma a livelli altissimi grazie all’ennesima performance stellare di Enea Zecchin alla batteria.

La title track strumentale è suddivisa in due parti: la prima è un’introduzione piano/tastieristica epico drammatica che si risolve in un plateau di musica da sottofondo da bar, mentre la seconda è una lunga jam session su un tema molto accattivante.

Nonostante l’aggiunta di uno strumento a fiato (flauto, presumo) che si aggiunge come ospite al quintetto, “Feel So Good” si candida a brano meno interessante del lotto, rimanendo confinato negli standard di genere.

Chiude l’album “Stolen Soul”, dove Christian e Roberta duettano in un contesto soul abbastanza ordinario (ma sorretto efficacemente da una band a pieno regime!), risollevato un poco dal giro finale ad libitum che conferisce un sapore vagamente “peace and love” che fa sempre piacere.

 

Un disco gradevole, un gruppo di professionisti che saremmo ben felici di sentire dal vivo in pizzeria, dove farà battere qualche piede, muovere un paio di teste, ma difficilmente farà ballare qualcuno.

 

Marcello M

 

TrackList

  1. In The Storm
  2. Each day A Crossroad
  3. Another Rain
  4. Black River
  5. This Is The Right Day To Cry
  6. Samsara (part 1)
  7. Samsara (part 2)
  8. Feel So Good
  9. Stolen Soul

 

  • Anno: 2020
  • Etichetta: Andromeda Relix
  • Genere: Blues/Hard Rock

 

Links:

Sito Ufficiale

Spotify

Youtube

Facebook

Bandcamp

Sito Etichetta

 

Autore