Sarà il periodo attuale che stiamo vivendo, sarà che il mondo tende a peggiorare, fatto è che in redazione arrivano cd decisamente fuori dagli schemi e assai ostici da ascoltare e tradurre in parole. Dopo Norse e Serpents il direttore mi affibbia anche gli Arya, e qui mi trovo innanzi a ben 11 canzoni che spaziano su millemila generi musicali.

Gli Arya sono già transitati in passato su queste pagine, trattati dal buon Enrico Pulze, uno che con la musica ostica aveva più familiarità del sottoscritto, ma me ne faccio una ragione e dopo ripetuti ascolti tiro giù le mie impressioni. Intanto gli Arya vengono da uno squassante split di più membri che si riflette di conseguenza su tutto il cd, sia nei testi che nella musica. Rabbia, delusione, frustrazione, auto distruzione, depressione insomma un bel casino. Casino che emerge nelle inquietudini sonore che caratterizzano questo ‘For Ever‘ dove i due membri rimasti (Luca Pasini, chitarra e voce e Simone Succi, chirtarra e voce) danno sfogo a tutte queste loro peculiarirtà e difetti, ma attenzione in un contesto DIY ci sono anche tanti pregi, che vengono percepiti dopo ripetuti ascolti o dopo che si entra nella loro mente folle.

Non si può dare adito ad un track by track in quanto non saprei nemmeno cosa dire. Ogni song trasmette una diversa emozione, a dare una mano ai nostri due chitarristi interviene la prima cantante del gruppo, Virginia Bertozzi, il contesto noise in cui da sempre gli Arya veleggiano viene ampliato esplorando sonorità ancora più grezze e roboanti. La brutalità con cui il gruppo si è lacerato emerge chiara dalle urla di Simone Succi, il ritmo forsennato di alcuni brani rivendica questo stato.

Un’ inquietudine totale si manifesta brano dopo brano, aperture melodiche (‘Survivor Syndrome‘) vengono letteralmente spazzate via dalla collera bestiale della maggior parte delle canzoni, nulla sembra portare alla serenità che servirebbe per riprendere i rapporti umani con il prossimo.

Jazz, mathcore, indie, progressive, alternative, sprazzi metallici e molta sperimentazione compare in ogni nota, le urla che squarciano le melodie irretiscono, sconfortano, lasciano un senso di vuoto e paura per il futuro. A loro modo gli Arya esprimono genialità da tutti i pori (o note musicali) come novelli Frank Zappa in circostanze ben diverse ma che viaggiano su linee parallele.

Forse questa recensione non servirà a un cazzo, ma anche io sono stato preso dalla tensione esplicita che emana ‘For Ever‘. Passo perciò a voi la palla, ascoltateli, giudicateli, fate vostre le loro intenzioni e non condannateli a priori, già ne hanno passate tante.

Estrosi, acuti, fintamente originali ma con due palle così.

Gary Stone

TrackList

  1. Easter Day 2018
  2. Flares
  3. Thymian
  4. Survivor Syndrome
  5. Lost War Song (feat. Paolo Sanchi)
  6. Golem
  7. Like Insects, Meat
  8. Drama
  9. Roma
  10. Landslide
  11. To My Friends And Me
  • Anno: 2020
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Rock

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