Verde Lauro progetto nato dalla mente di Fabrizio Sassi, per dare musica agli immortali versi del sommo poeta Francesco Petrarca, insieme ad alcuni tra i più grandi esponenti del metal italiano: Pier Gonella (Necrodeath) e Francesco Marras (Screaming Shadow, ex Labyrinth) alle chitarre, Mattia Stancioiu (Crown of Autumn – ex Vision Divine) alla batteria, Mauro Desideri (VeraEuridice) alla tastiera, mentre alla voce insieme a Fabrizio troviamo: Roberto Tiranti (Labyrinth), Davide Dell’ Orto (Drakkar), Alessandro Del Vecchio (Edge of Forever) ed Emanuele Rastelli (Magnifiqat) questo super gruppo da’ luce ad un album,di puro power speed metal sinfonico e poesia, inizialmente stampato in poche copie distribuite a musicisti ed una piccola cerchia di appassionati, successivamente riproposto in digitale per il grande pubblico in questo anno.

Iniziamo con l’ascolto. “Voi ch’Ascoltate” si nota già l’impronta che l’album vuole avere, voce altisonante, chitarre melodiche e sinfonie arricchiscono i poetici versi, si continua con “Son Animali al Mondo” un tripudio di power metal, voci potenti si intrecciano a ritmi e melodie a ritmi veloci e possenti. Si continua con una lenta ballata, ma ricca d’atmosfera “Valle che de’ Miei Lamenti se’ Piena”, cede il passo a “Zephiro Torna” decisamente più ritmata, riff melodici, arricchiti da tastiere che la fanno da protagonista spalla a spalla con le chitarre.

Era il Giorno” la voce continua nella sua grandiosa interpretazione dei versi, un’analisi doverosa è da fare per quello che riguarda il rispetto della metratura nel canto di questi testi poetici, la corretta combinazione tra testo, accenti delle parole e melodia spesso risulta essere una delle cose più difficili da far quadrare, il lavoro in questo album è stato fatto in maniera eccellente, ovvio che abbiamo a che fare con cantanti di bravura magistrale, ma è un’osservazione che andava necessariamente fatta. “Questa Fenice” mantiene la ricetta epica di Power e sinfonia, farcite di soli e grandi acuti di voce, con sfumature liriche, cede il passo a “L’Vidi in Terra” si placano gli animi in questo breve brano, l’atmosfera sognante accompagna benissimo i versi.

Si passa poi a “Erano i Capei d’Oro” il brano inizia con note lente per poi risvegliarci con un brivido tra acuti di voce fill di batteria e riff melodici accompagnate da sfumature sinfoniche. In “Passa la Nave” l’intro di piano apre le porte verso ritmi sostenuti, fino ad un intermezzo in palm mute accompagnato da fill di batteria per poi riprendere a tirar calci a suon di tonalità più heavy, brano stupendo, a mio parere il migliore dell’intero album. “Giovane Donna” apre il brano la lettura de versi poetici, accompagnato dalle tastiere successivamente si accende e divampa la fiamma con altezzosi soli di chitarra e tastiera che si intrecciano fino al termine del brano, si passa poi a “Solo et Pensoso” brano solo voci e tastiere, seguito da “Se Virgilio” che riprende la scia power potente ornato con riff Heavy. “La Vita Fugge” lenta ma ben cadenzata, con toni possenti, “Laura” strumentale atmosferica e sognante, cede il passo a “Se lamentar augelli” dove ritornano le melodie possenti ed epiche, l’intro graffiante in “A Qualunque Animale Alberga in Terra” sembra quasi collidere con i versi poetici, cedendo poi momentaneamente il passo a sonorità più d’atmosfera per poi ritornare su sonorità più pesanti, brano in cui sostanzialmente non manca nulla.

Quanto più mi avvicino al giorno extremo” brano tra i più lievi dell’intero album, dove i versi poetici la fanno da padrone arricchite da cenni melodici. “Pace non trovo” riprende le sonorità power e speed.. L’ascolto termina con la versione orchestrale di “Passa la Nave” e “Zephiro Torna”.

Ad ascolto terminato si può dire che l’album nella sua completezza si ascolta ben volentieri, senza stancare, i brani sono in gran parte di brevissima durata, i brani più lunghi non vanno oltre i quattro minuti. Davvero un bel lavoro, sicuramente un cimelio per gli amanti del genere, nonché un tributo alla bellezza della lingua italiana e ad uno dei suoi più grandi poeti.

 

Salvo Dökk Mule’

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Elevate Records
  • Genere: Power Speed Metal

 

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