Personalmente adoro le opere che mettono in risalto l’atmosfera, Dark Ambient, Dungeon Synth ecc e mi sono piacevolmente imbattuto in questo progetto, i Triskelis. Una One Man Band che compone con la combo di Synth, basso e batteria, che fonde suoni sperimentali uniti al Synth, e ritmi Stoner/Doom!

Il nome e l’artwork mi hanno colpito essendo legati a sfere spirituali di indubbio interesse e riecheggia nel pathos dell’intera opera di questo album “Orior“.

I brani sono completamente strumentali e vengono usati numeri romani che aumentano una sorta di aura misteriosa.

Si parte con “C” dove il synth ci porta subito in una sensazione di pace in un paesaggio remoto, una foresta innevata in un tramonto da profondo nord concludendosi con echi che si increspano come se arrivasse qualcosa di più misterioso portandoci alla cascata di ritmo basso/batteria sostenuta di “XIII” , ritmo quasi tribale dal sapore Stoner con rallentamenti che si fondono al synth dominante e “spaziale”, ottima la cavalcata finale che emoziona non poco.

XIV” si presenta con un basso cupo e lento in un crescendo di accenti ben riusciti che aumentano il dosaggio di misticismo in maniera molto riflessiva.

XV” ha un tiro che oscilla tra un basso malinconico unito a dei piccoli tocchi di batteria e il synth crea una sensazione di arrembaggio mitologico ma anche di dissolvenza nel nulla, molto ben calibrato.

A tratti il tutto mi ricorda, in senso buonissimo, quell’ “Eneide di Krypton” dei primi (e veri) Litfiba nei gloriosi 80!

XVI” ha un basso e una batteria con un ritmo incalzante dove il tutto ha il sapore di una camminata decisa nei boschi a cercare un qualcosa (Mistico?Personale?, Divinità? può essere tutto) e un suadente synth ci fa notare che la si trova portandoci a “XVII” dove l’atmosfera diventa più movimentata e malinconica stoppandosi in un pathos notturno e profondissimo, (anche qui percepisco un atmosfera molto Sperimentale in stile Darkwave 80 con schizzi Stoner/Doom).

XVIII” è molto più greve e distorta, riflessiva ma intorpidita da un sentore come una voce dal nulla che ci porta alla conclusiva “XIX“, soave pezzo Ambient che rende l’idea di un ritorno da un viaggio, o dopo una illuminazione, la parte soave sfuma però in un accrescere di un suono cupo, inquietante, severo, quasi epico a tratti.

A tratti le parti di batteria possono risultare scarne o “vuote” ma l’opera completa suona molto bene, plasmando bene il pathos che vuole esprimere, ottima miscela tra la gravosità dello Stoner/Doom e la riflessione Ambient molto gustosamente dilatata!

Per chi cerca momenti di viaggio interiore o guardando un paesaggio, per gli appassionati della musica più atmosferica e sperimentale, questo album è assolutamente consigliato!

Ho saputo che un secondo album di Triskelis è in uscita …e devo dire che non vedo l’ora di sentirlo!

Bel lavoro davvero!

 

Draugar

 

TrackList

  1. C
  2. XIII
  3. XIV
  4. XV
  5. XVI
  6. XVII
  7. XVIII
  8. XIX

 

  • Anno: 2020
  • Etichetta: Broken Bones Promotion/Ghost Record Label
  • Genere: Gothic/Doom

 

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