La band britannica è considerata da gente molto più esperta di me come uno dei gruppi più famosi della NWOBHM. I due dischi di esordio (datati rispettivamente 1980 e 1981) “Wild Cat” -con alla voce Jeff Cox– e “Spellbound” -primo album ad avere in formazione il cantante Jon Deverill ed alla chitarra John Sykes-, sono diventati con il tempo dei classici.

Dopo un album che doveva scalare le classifiche americane (“The Cage“) ma che invece delude le aspettative dei vecchi fans ed ovviamente anche le relative vendite ne risentono l’effetto domino; il gruppo perde il sontuoso contratto con la MCA, incide ancora due album mediocri e a partire da metà ani 80 l’interesse del grande pubblico scema velocemente. Dopo di che un silenzio, in termini di uscite discografiche, che è durato per circa 14 anni.

Ma andiamo con ordine; vorrei fare una postilla per cercare di inquadrare il decennio durante il quale i nostri hanno gettato, o tentato, le basi per un successo carico di speranze e soprattutto di pecunia. A metà anni 80 un adolescente studente come me era cosa comune che avesse per le mani, quando andava bene, una cifra che si aggirava a 15.000 lire da spendere con una cadenza settimanale per i tanto agognati acquisti discografici; una cifra, è bene ricordarlo, frutto di rinunce e di risparmi sulle merende da consumare a scuola. Quindi tutto tronfio col suo chiodo e la sua chioma il bel biondino glabro si infilava nel negozio di dischi della propria realtà cittadina. E qui di fronte agli scaffali nasceva il grande dilemma esistenzial – economico che si consumava fra sospiri, lamenti e moccoli (tanti i terzi e pochi gli altri): scelgo un anno a caso e cito così tanto per dire che nel 1985 i seguenti gruppi davano alle stampe e ai posteri le loro fatiche: Ac DcAcceptAnthraxB.O.C., Bon Jovi, DioDokkenExodus, Iron MaidenKiss, Motley Crue, Possessed, Ratt, D.L. Roth, Rush, Saxon, Scorpions, Slayer, S.O.D., Twisted Sister, Venom,Wasp, White Lion. Ora capirete che quel ragazzo, smanioso di conoscere tutto l’universo metal, doveva ob torto collo fare una scelta metodologica e quindi decidere. Dividere fra band mainstream e quelle di serie b, non acquistabili nell’immediato (e chissà quando), quelle band che facevano un campionato a parte e non potevano competere per appeal con mostri sacri, novità dell’ultima ora e leggende metropolitane. Ebbene la band qui recensita faceva parte della seconda fascia ma, se date un’occhiata su internet, troverete che si trovava in ottima compagnia, sebbene per le mie tasche la lista era quasi infinita.

Tornando ai nostri TOPT dopo la lunga assenza, rimettono il capo nella produzione ad inizio del nuovo millenio ma sia a livello di vendite che di critiche i nuovi due lavori non ottengono ciò che sperava Weir, riformatore della band ed unico membro originario del nucleo storico. Con l’ingresso dell’attuale cantante e l’uscita di “Animal Instict” del 2008 il gruppo riceve complimenti e recensioni positive su larga scala. Il lavoro qui esaminato risale al 2012 ed in questa versione (del 2020) abbiamo quattro tracce in più. Troviamo una versione studio outtake dell’inedito “Cruel Hands Of Time” dove il nostro connazionale gigioneggia fra le timbriche da ugola d’oro dei migliori cantanti della tradizione Hard Rock; il finale cadenzato potrebbe far pensare a certe chiusure tipiche di un batterista come Tommy Lee. La trasposizione di “Keeping Me Alive” dal vivo esprime al meglio le potenzialità vocali di Meille (che sia parente del noto pastore protestante italiano?) che non ha un cedimento che sia uno; mi ha lasciato perplesso la sezione ritmica che non ha subito cambiamenti di velocità rispetto alla situazione in studio. Ma qui si potrebbe aprire una diatriba senza fine tra standardizzazione, un metodo regolare, una uguaglianza tempistica di esposizione ed uno spirirto più di improvvisazione fatto di impulsi ed istantaneità. A voi la scelta. “These Eyes” dal vivo è qualcosa di trascinante e qui la batteria esegue alla perfezione il proprio compito. Si sente che in questa band è transitato Sykes ed ha lasciato dei validi insegnamenti; il riff di chitarra, poi, ricorda tantissimo una canzone dei Dokken… A chiudere questo cd la demo version di “Rock ‘N’ Roll Dream” ed è piacevolo l’ascolto in tal guisa perchè sembra di sentire suonare la band molto da vicino come se fosse nel salotto di casa vostra.

Per chi non conoscesse ancora il moniker oltremanica questo è un buon bagaglio di partenza, per gli altri potrebbe rappresentare un pezzo da aggiungere alla propria collezione personale.

 

Leonardo Tomei

 

TrackList

  1. Keeping Me Alive
  2. These Eyes
  3. One Of A Kind
  4. Rock ‘N’ Roll Dream
  5. She
  6. Man On Fire
  7. Play To Win
  8. Burning Desire
  9. Hey Suzie
  10. Mr. Indispensable
  11. Speed
  12. Cruel Hands Of Time (studio outtake)
  13. Keeping Me Alive (live)
  14. These Eyes (live)
  15. Rock ‘N’ Roll Dream (demo)
  • Anno: 2020
  • Etichetta: Mighty Music/Rocksector Records
  • Genere: Heavy Metal

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