TANUN è un progetto nato a Como, da Giovanni Vecchiè nel 2016.

La sua biografia recita così:

Presente nella realtà musicale lombarda dal 2005/2006, dopo vari trascorsi in gruppi della scena Black Metal del nord Italia, ho deciso di intraprendere un percorso indipendente e privo di compromessi, senza troppe ricercatezze, senza sofismi inutili, un ritorno alla “naturalezza” del genere. Nessuna pretesa e niente di nuovo, semplicemente, suonare un genere musicale che mi ha sempre trasmesso grandi emozioni.

TANUN è un luogo, reale, antico.

Una caverna pregna di storia, fonte d’ispirazione per alcune leggende del folklore locale, dalla quale il progetto trae il suo nome.

Le tematiche affrontate nei testi sono di carattere mistico, onirico, mitologico, primordiale; il tutto incastonato nel paesaggio naturale delle montagne e dei laghi che mi circondano.

Il fulcro del progetto è un tema ben consolidato nel genere, la rivalsa della natura sull’uomo, contro il suo persistente e sempre più massiccio tentativo di soverchiarne gli equilibri; un “ritorno alle radici”.

Diciamo che con questi concetti io ci vado a nozze, quindi già è un punto a favore della band che vede in questo album anche  Mirko Soncini alla batteria.

L’album dal titolo ‘Scales of the Dragon’ ha una durata totale di 25 minuti che non è assolutamente un male, anzi rende il tutto più diretto e piacevole da ascoltare perché le 6 tracce non stancano assolutamente ed anzi si prestano volentieri a ripetuti ascolti.

La naturalezza del genere come dice lo stesso Giovanni Vecchiè è in quest’album davvero forte ed impattante.

Infatti la prima cosa che salta alle orecchie è la spontaneità con la quale si susseguono sia le parti di ogni brano che i brani stessi, quindi c’è coerenza sia a livello micro che macro strutturale.

Le influenze sono chiaramente black metal di stampo norvegese, Immortal e primi Mayhem tanto per citarne due, ma nonostante le influenze ho notato una buona personalità, cosa difficile dato che le band di riferimento sono state stracopiate da migliaia di bands.

Punto forte di quest’album, molto ben suonato e registrato, sono i riff di chitarra glaciali che alternano parti veloci e cadenzate che proprio per questo aspetto ricordano i migliori Immortal, riff che si susseguono con una furia tipica del Black nordico, insomma preparatevi ad essere investiti da una bufera di neve, dove antiche creature si materializzano dal nulla.

Molto ma molto bello il growl-scream marcio e secco che si combina in maniera perfetta con la musica.

In quest’album nulla è fuori luogo, nulla è ostentato in maniera inutile.

Infine l’ottima prova di Mirko Sonciniun batterista essenziale, veloce, crudele, perfetto per il genere, che da il giusto impatto con l’alternanza di blast beat e tempi più cadenzati continuamente martellando su un rullante che ha un suono davvero bello.

Riassumendo direi che TANUN è davvero una bella ventata di aria gelida, che visto le proposte black metal degli ultimi tempi non è affatto male. Finalmente una band che riprende quella sana attitudine Rock and Roll che ultimamente è mancata anche a band di grosso calibro.

Consigliatissimi!

Vexime

 

TrackList

  1. Entering the Hive (intro)
  2. Scales of the Dragon
  3. Bloodtide (the Werewolf)
  4. Unleash the Hounds
  5. Forces of Chaos
  6. Still Standing

 

  • Anno: 2019
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Black Metal

 

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