Super, è proprio il caso di dirlo! Quest’album degli Xpus mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo nel migliore dei modi. Non ho parole per esprimervi la bellezza di questo lavoro ma ci proverò.
Innanzitutto questo è un trio (chitarra, basso-voce e batteria), che da soli creano un impatto sonoro devastante e non è cosa da poco per una band Death, i suoni sono brutali e puliti allo stesso tempo. La voce nel growl è di una profondità che raramente ho sentito, i riff di chitarra sono un continuo massacro, totalmente amalgamati con basso e batteria, niente assoli inutili, niente è lasciato al caso. Ma la cosa straordinaria è che per quanto siano complesse le ritmiche (usano anche tempi alternati) e le parti di ogni traccia, tutto suona di una naturalezza e compattezza bestiale.
Per esempio nella seconda traccia c’è un alternanza tra 6/8 e 3/8 che uniti insieme formano intere parti, molto bello. E sempre nella seconda, cosa che comunque si ripete anche nelle altre tracce, c’è una alternanza tra parti velocissime e lente, fatta ad arte.
Bestiale è il termine che credo più adatto, quest’album è feroce, di una ferocia che sembra uscita direttamente dagli anni d’oro del Death-Metal. Parlo di band come Morbid Angel, ecc… Ma sinceramente non mi sento di sminuire questa band paragonandola a questa o quell’altra band americana degli anni 90, anche se poi sarebbe anche un vanto, perché a me sembra come se gli Xpus abbiano sempre fatto parte dell’olimpo del death-metal americano.
E’ un album perfetto, per quanto mi riguarda, riffs di chitarra taglienti come lame ora e pesanti come clave subito dopo, basso profondo e crudele, batteria che esalta il tutto senza ricercare parti particolarmente appariscenti, risultando lineare, precisa e pesante, davvero pesante.
A tal proposito, voglio fare una considerazione, io apprezzo enormemente un batterista che sa esaltare i brani senza ricorrere a particolari magie da illusionista, come usano fare quelli che vogliono a tutti i costi farsi notare per la tecnica. Una band dovrebbe essere una cosa sola, dovrebbe essere una valanga di massi che ti viene addosso, come in questo caso. Poi ascolto la traccia 3 (‘Blood Rite of Liberation‘) e lì i nostri tradiscono le influenze Black-Metal e Doom, con fraseggi di chitarra melodici e decadenti.
La 4, ‘The Gates of Doom’, dura giusto 2 minuti, ma sono momenti che si prestano al pogo più selvaggio; bellissima la parte lenta del finale, ti lascia un po’ di amaro in bocca perché vorresti un minutaggio più lungo… ma vabbè.
Nella traccia 5 si viene nuovamente investiti dalla furia del trio e poi arriviamo alla 6 che inizia lenta, con un bellissimo inizio, molto cadenzato, ma dura poco perché la valanga insiste a travolgerti, per poi darti un attimo di respiro con il ritorno della parte cadenzata (quanto mi piace questa parte).
Insomma oltre le già citate ci sono in totale 10 brani di pura bellezza luciferina e ferale. La 1 e la 10 sono rispettivamente intro ed outro.
Le tracce 7, 8 e 9 non tradiscono in nulla lo stile della band, che comunque non appare mai banale ed è sempre un piacere per le orecchie ascoltare fraseggi di chitarra e basso, le ritmiche della batteria e la voce poi, cavernosa da far paura. A questo punto sto cominciando a ripetermi un po’ troppo.
La mia conclusione è che questo lavoro degli Xpus è un Masterpiece del genere, da ascoltare assolutamente.
Vexime
TrackList
- Abyssus Abyssum Invocat (Intro)
- Into the Sphere of Madness
- Blood Rite Of Liberation
- The Gates Of Doom
- Of Purity, Chastity And Temptation
- Broken Is The Seal Of Equilibrium
- Clerical Rooms Of Depravity
- Righteous Hands Of Molestation
- Holy Sperm Upon The Lambs
- Repentance, Forgiveness And Salvation (Outro)
- Anno: 2020
- Etichetta: Transcending Obscurity
- Genere: Death Metal
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