VALAR MORGHULIS – Fields Of Ashes

Primo full length per i lombardi Valar Morghulis, a distanza di due anni dall’EP autoprodotto “The Origins”, nati tra le terre nebbiose che circondano Milano, questa band propone un Epic Metal, sound melodico e riff potenti si intrecciano in questo album in un connubio di oscurità e luce.

L’ascolto inizia con “Where the Blackfish Dwell”, brano ben congeniato, ricco di melodie e chitarre possenti, uno di quelli che ti si imprime nel cervello, e che ti ritrovi a fischiettare nel mezzo della giornata. Si continua con “A Love and Battle Song” meno d’impatto, ma comunque di buon ascolto, un inno decisamente epico è la prossima “Broken Eagle”, certamente meno oscura, ma vi trascinerà in mezzo alla battaglia, nel feroce clamore di migliaia di guerrieri.

Si aprono le porte verso la quiete con “Devil’s Dream” ballata, dalle sfumature gotiche, ritmi lenti, pacati, melodie che scorrono come un fiume lento per poi arrivare ad una cascata di toni accesi e possenti al suo termine. Tornano ad incupirsi i toni in “Dreadfort”, chitarre massicce accompagnate da una voce armoniosa e altisonante. Con “Darvulia” continua la discesa verso l’oscurità, brano che torna alle tinte gotiche, con riff più heavy che si alternano a schitarrate più cattive, una batteria che mostra di poter seguire bene anche i ritmi più estremi, la voce di Isobelle in questo brano da’ il suo meglio dimostrando tutte le sue potenzialità passando dal pulito allo scream, più cattivo, questo ensemble rende il pezzo uno dei più interessanti dell’album, non di meno “Queen of Hades”, brano che si mostra più dedito all’opera metal.

Torna l’epicità della battaglia in “To the Walls” brano che ben conclude l’album. Nel complesso “Fields of Ashes” risulta un bel lavoro, un punto di partenza, per una band che mostra di avere buone potenzialità per imporsi nella scena metal nostrana, con una buona dose di esperienza, sono sicuro che questa band saprà regalarci delle gioie.

Salvo ‘Dokk’ Mule’