Sembra ieri che ascoltavo e recensivo ‘Balance Of Terror‘ e invece sono passati già 7 anni! Un periodo costellato da tanti avvenimenti più o meno positivi, compreso l’attuale che ci vede segregati in quarantena senza avere alcuna certezza per il futuro. Gli Spidkilz sono invece una certezza e nonostante la lunga assenza, non sono affatto arrugginiti e si ripresentano in grande spolvero con questo ‘Threads Are Breaking‘ che sa di premonizione in quanto tratta tematiche inerenti divinità o miti greci applicati all’odierna società. Risultato, passano i secoli ma l’umanità non impara mai dagli errori del passato. Segnalando che l’album è stato registrato presso il Tortonia Studio di Poirino (TO) e la cover è opera di Nima Tayeban, passiamo a svicerarne i contenuti.
‘Gea‘ dopo un intro di carillion parte forte con ritmiche serrate e la voce della Lady di Ferro del metal tricolore, Elisa ‘Over’ De Palma trova subito le giuste coordinate per imporsi alla guida del brano. Cavalcata epica di oltre 7 minuti con sprazzi melodici e progressioni thrash, buono l’impatto della new entry alla batteria Riccardo Bazzinelli. La partenza quindi è buona e dimostra che gli Spidkilz pur navigando in un mare chiuso, riescono a imporsi con personalità.
‘Midas‘ procede con cautela ma dopo un breve arpeggio intensifica i volumi grazie anche alla potenza del basso (Michele Barillaro) e la coesione delle due chitarre (Francesco Musumeci e Alessandro Pantalisse), successivamente ci sono diversi cambi di tempo e una cascata di riff incandescenti, oltre a un paio di soli efficacissimi che insieme alle imperiose linee vocali rendono il tutto di grande qualità.
‘Arachne‘ sembra darci un po’ di tregua, ma è solo un’effimera considerazione, heavy metal puro e duro senza fronzoli dai connotati speed con esecuzione magistrale. Il ritmo tambureggiante coinvolge nell’headbanging sfrenato anche tra le pareti di casa, buona cosa, segno che si è centrato l’obbiettivo.
‘Narkissos‘ rompe gli equilibri metallici proponendosi come una ballata epica , Elisa sembra trovarsi a perfetto agio e le chitarre si alternano in ritmi, riff e soli di pregevole fattura. Il sound trasmette quel pathos penetrante che una ballad deve avere.
‘Ares‘ espleta il suo compito di brano dal tiro marziale a metà strada tra power e speed metal, un ibrido che riesce comunque a coinvolgere dal primo all’ultimo secondo. Arriviamo così alla canzone più lunga dell’album: ‘Kronos‘, tra richiami maideniani, cavalcate speed/thrash, melodie, arpeggi, atmosfere epiche, non manca nulla per far si che gli 8 minuti di cui si compone non diventino un noioso passatempo. Qui si vede la mano compositiva della band piemontese. Ottimo lavoro.
‘Dionysos‘ ha atmosfere cupe, incipit primordiali che mostrano il lato oscuro degli Spidkilz ma anche la loro capacità di cambiare pelle brano dopo brano. Arrivati alla fine con la title track torniamo su ritmi decisamente incandescenti, la locomotiva Spidkilz prende la marcia giusta e prosegue inarrestabile fino alla prossima stazione con ritmo incessante, pregevole il chorus!
Chiariamo subito che ‘Threads Are Breaking‘ non è un album facile e va ascoltato bene, non di impatto immediato e senza un brano, se si esclude forse la title track che si distingua come hit single, ricorda certe cose della prima NWOBHM che per entrare nella testa avevano bisogno di ripetuti ascolti. Non essere immediati però non significa non essere bravi, anzi, per personalità, come ho già scritto, gli Spidkilz non temono concorrenza. A voi la sentenza finale.
Klaus Petrovic
TrackList
- GEA
- Midas
- Arachne
- Narkissos
- Ares
- Kronos
- Dionysos
- Threads Are Breaking
- Anno: 2020
- Etichetta: Broken Bones Records
- Genere: Heavy Metal
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