Nati dai noti musicisti metal, Dario Beretta (Drakkar) ed Emanuele Rastelli (Crown Of Autumn), i Crimson Dawn propongono il loro epico doom metal, nel nuovo album “Inverno“.

Una chitarra, triste ma speranzosa, è il breve preludio all’opener ‘The House of The Lake’, un brano melodico che subito mette in luce le doti vocali di Antonio Pecere. In alcuni passaggi ricordano i Candlemass migliori, con una struttura semplice ma ben calibrata, donando emozioni all’ascoltatore. I suoni sono molto professionali, la produzione aiuta, dalla sezione ritmica, alla voce, alle chitarre potenti e chiare.

Parte stonereggiante ‘Thulsa Doom and the Cult of the Snake‘ continuando per vie più epiche e alternandosi a parti metal classiche, soprattutto nella parte centrale del brano, veramente ben riuscito. Le composizioni chitarristiche sono molto ben curate nei dettagli, nula è lasciato al caso, data anche la bravura ed esperienza dei membri.

Inverno‘ è, secondo me, il brano più riuscito, un doom malinconico e monolitico, con un refrain d’eccezione che tutti gli ascoltatori del genere apprezzeranno sicuramente. Coraggiosa la scelta di cantarla in italiano, ripagata a pieno da un testo ricercato e non banale, i termini italiani poetici rendono pienamente nel doom.

Richiami classic e un tocco di power (ma non troppo), scandiscono ‘From Beyond‘. Ritmo più sostenuto degli altri brani, ma si rallenta nel refrain, per non perdere il filo dell’album.

Nameless One‘ è oscuro, un riffing massiccio d’altri tempi regge la composizione, un suono assimilabile a un carillion in sottofondo ogni tanto appare per magia, senza mai sminuire la composizione.

Return to Agarthi‘ ha quella vena doom malinconica, che spesso cerco negli album, potenza che culmina, come in tutto l’album, in belle melodie che rendono piacevolissimo ogni singolo brano.

Ci avviamo verso la conclusione dell’album: ‘Condemned to Live‘ col suo incedere sontuoso, risulta la più epica di tutte. Le sue cadenze sofferte sono perfette per il senso del brano, compresa la breve performance vocale di Clode dei Tethra, ascoltare il brano rende più di mille parole, data la struttura molto varia.

Si chiude in stile atmosferico con ‘Soulcrush‘, suoni decadenti e malinconici, assimilabili alla tradizione nord europea, anche qui il brano e il testo si fondono un tutt’uno, il giusto congedo per un album che trovo veramente ben fatto.

Da ascoltare nel silenzio della propria camera.

 

Alex G

 

TrackList

  1. The House of The Lake
  2. Thulsa Doom and the Cult of The Snake
  3. Inverno
  4. From Beyond
  5. Nameless One
  6. Return to Agarthi
  7. Condemned to Live
  8. Soulcrush
  • Anno: 2020
  • Etichetta: Punishment 18 records
  • Genere: Doom Metal

Links:

Bandcamp

Facebook

Autore