Tethra sono sempre stati, sin dagli esordi del 2008, dei musicisti consapevoli e professionali. La formazione attuale comprende cinque artisti, di cui voce, due chitarre, basso e batteria. Sono cinque artisti provenienti da altri progetti, quali ApeironSummonerSelf Disgrace e altri, di un certo spessore per la scena underground italiana.

Tethra, però, vogliono distaccarsi dai generi e dagli stili usati  precedentemente, vogliono creare un genere del tutto nuovo in grado di rappresentarli  totalmente, come il melancholic doom death metal. Con due album e un EP alle spalle, tornano quest’anno con il terzo Full lenght , “Empire of the void”.

Questo album contiene dieci tracce, ben distinte quanto collegate e legate tra loro all’interno dell’album. Si inizia con ‘Comoscogenesis‘ che è una traccia completamente instrumentale, un’introduzione a ciò che sarà l’album. Segue ‘Cold Blue Nebula‘, il cui intro ci riporta a qualcosa dei primi Black Sabbath. Se da un lato l’intro di questo brano ci riporta a qualche riff particolare dei Sabbath, il resto del brano prende forma secondo lo stile dei Tethra, rendendolo originale e unico.

Si continua l’ascolto con tre brani correlati tra loro: ‘Gravity pt.I – Ascension‘, ‘Gravity pt.II –  Aeons Adrift‘ e ‘Gravity pt.III – Ultimo Baluardo‘. Sono dei brani intrecciati da sonorità molto complesse accompagnate da una voce altrettanto compatta, bassa e decisa. Come se fosse un inizio, una vicenda e una fine che vogliono raccontarci, all’interno di un cofanetto ricco di altrettanti brani in cui si racconta qualcosa, un suono dentro un altro suono, una storia dentro un’altra.  Mi ricordano i My Dying Bride a livello stilistico.

Arriva la traccia omonima dell’album, ‘Empire of the void‘, ed è quella che considero la traccia sperimentale dell’album, caratterizzata da sonorità prettamente doom metal che ci avvolgono e ci scaraventano negli abissi del vuoto.

Seguono altre tre tracce di notevole importanza che fanno da contorno all’album in sé, tra cui l’ottava traccia, ‘A light year breath‘, in cui si scorge un duetto femminile (la cantante artista Gogo Melone), quasi lirico, fino ad arrivare all’ultima: ‘Ison‘, traccia conclusiva dell’album, che ci spinge a voler ascoltare tanto altro materiale di questi cinque artisti super validi. Buon ascolto!

 

Nora

 

TrackList

  1. Cosmogenesis
  2. Cold Blue Nebula
  3. Gravity pt. I Ascension
  4. Gravity pt. II Aeons Adrift
  5. Gravity pt. III Ultimo Baluardo
  6. Empire Of The Void
  7. Space Oddity
  8. A Light Year Breath
  9. Dying Signal
  10. Ison

 

  • Anno: 2020
  • Etichetta: Black Lion Records
  • Genere: Doom/Death Metal

 

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