“…who takes the heart of the people conquers Rome…”

Quarto full-length per i capitolini Ade, nuovamente ispirati dalle geste di ciò che fu.

La passione ed il culto per la storia che fece grande l’Urbe in tutto il mondo conosciuto, non tramonta, neanche dopo il riassestamento netto avuto dalla line-up.

Guidati saldamente da Fabivs (Fabio Palazzola) alla chitarra ritmica, gli Ade rilasciano questo 10 tracce + intro, di massiccio death metal con influenze folk.

Non ho bio o altre informazioni utili allegate al presskit in mio possesso, né tantomeno i testi da poter spulciare e quindi mi lancio in un’analisi spero, quanto più, corretta possibile.

L’Ascesa dell’Impero di cui si parla dovrebbe essere quella attuata da Cesare, visti anche i riferimenti fatti nei titoli dell’album e nella copertina; e la band cerca, riuscendoci egregiamente, di mettere in atto questa serie di eventi utilizzando un genere furioso e devastante come il death, introducendo all’interno tanta epicità, sapientemente misurata.

Empire”, posta in apertura dopo l’intro, è già la summa concettuale di questo lavoro, un viaggio sonoro e lirico in ciò che fu la grande ascesa di Caio Giulio Cesare, la potenza e le virtù militari e non solo, in contrasto con la bassezza di una certa parte del Senato romano, complotti ed invidie che, porteranno ai fatti delle Idi di Marzo del 44 a.C. ; brano, non a caso, scelto come primo lyric video di presentazione dell’album e ben accolto anche durante i miei passaggi radiofonici.

La furia sonora è sapientemente tenuta a bada anche grazie ad un sapiente lavoro che alterna parti devastanti a rallentamenti magistralmente inseriti e ben giostrati dalla voce di Diocletianvs, quest’ultimo capace di uscire dal tipico growl gutturale, ma abile a risultare incisivo e coinvolgente.

Il bitrate in cui mi è pervenuto questo presskit digitale, sacrifica in parte la resa sonora, ma sono certo che avrete modo di apprezzare a pieno il gran lavoro strumentale della band, nella vostra versione fisica, perché questo è davvero un album da avere e da interiorizzare totalmente.

Cosa segnalarvi in particolare?

The Gallic Hourglass” ha al suo interno un breve ma piacevole solo che fa da apripista ad un growl massiccio anche nel finale, “Veni Vidi Vici”, cesariana nella sua totalità è, forse la traccia che salta subito all’orecchio, epica nel suo break, ha poi rappresentato il terzo singolo dei nostri romani.

Vi ripeto, senza stancarmi, che questo viaggio nella latinità è da assumere a dosi massicce nella sua totalità, preda di un ulteriore assolo che ci imprigiona in “Chain Of Alesia” o nei cori sparsi lungo l’album, echi di un tempo che fu…

In conclusione troviamo il secondo singolo della band, “Imperator”, epica lode, uno di quei pezzi che tante band quotate vorrebbero aver nella proprio discografia, brano che in poco più di tre minuti riassume cio che abbiamo ascoltato finora e che giunge al finale spiazzandoti…lasciandoti per qualche istante incapace di capire quando l’album sia realmente terminato…che dire?…ipnotico!

Fate vostra la marzialità di questo lavoro, frutto di passione e non di una pacchianeria di cui spesso sono farciti gli album a tematica storica, soprattutto provenienti dalla nostra Italia…

In alto il gladio per questi Figli di Roma!

“…signs in the sky of a tormented peace, carved into a man with words of fire…the Empire…”

Francesco Yggdrasill Fallico

 

TrackList

  1. Forge The Myth
  2. Empire
  3. The Gallic Hourglass
  4. Chais Of Alesia
  5. Once The Die Is Cast
  6. Gold Roots Of War
  7. Ptolemy Has To Fall
  8. Suppress The Riot
  9. Veni Vidi Vici
  10. The Blithe Ignorance
  11. Imperator
  • Anno: 2019
  • Etichetta: Extreme Metal Music
  • Genere: Death Metal

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