VOLTUMNA – Ciclope

Suoni inquietanti e spettrali aprono l’album dei Voltumna, introdotto dalla opener “Entering the wrong circle“, sinfonica nell’incedere ed evocativa al tempo stesso. La black metal band nostrana se la cava molto bene con i suoni e gli strumenti, dando alle composizioni un carattere di tipo internazionale.

Si va sul pesante con la successiva “Collapsed Island“, con un bel blast beat che si alterna con un bel songwriting, con tanto di bella prova vocale. Ho apprezzato tantissimo il distinguersi dalle troppe band che fanno la stessa struttura ritmica in ogni brano, composizioni mature che attingono anche dal Death, in modo tale che anche l’ascoltatore meno avvezzo al Black possa goderne.

Con “The Megalithic Circle“, suoni sperimentali ci fanno accedere in un mondo parallello per poi precipitare in un vortice di ritmi che ci avvolgono nelle tenebre. Si spinge nuovamente sull’acceleratore con “Cosmos“, veloce e comunque variegato brano che ci investe come un camion a tutta velocità.

La verve melodica della band ha il culmine in “La furia dei Ciclopi“, potente e cantata in italiano, come si evince dal titolo. Quasi un brano Swedish Style “Divine bloodline” che precede ancora un’altra bomba black “Hybris“, mai banale, consiglio vivamente più di un ascolto, perchè si sente quando una band si sbatte tanto per tirar fuori ottimi brani.

Un tocco malinconico apre per qualche istante “The Duoble Spiral“, per sfociare in una furia indescrivibile, fino alla fine.

Ci avviamo verso la conclusione con “When the giant walk this earth” monolitica rispetto agli altri brani, dimostrazione, come se ce ne fosse ancora bisogno, che i musicisti in questione sanno variare i loro dettami musicali. Chiude “Sublime Astral Conception“, tosta come la precedente, ma con ritmi innalzati e chiusura epica e possente.

In definitiva un album che può ampiamente concorrere con le più acclamate band nord europee (purtroppo siamo troppo esterofili).

Alex G

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