Gli Stillness sono, per chi ancora non li conoscesse, un progetto del novarese che é ormai attivo da diversi anni e che, in tutto questo tempo, ha dato alla luce diversi lavori tra cui brani sparsi, come quelli presentati nella propria pagina bandcamp, EPs ed LPs.
La proposta é purtroppo scialba e non é bastato il lavoro di stampa della This Winter Will Last Forever per risollevare le sorti di un album che da subito non convince a pieno ma anzi, putroppo, lascia l’amaro in bocca viste le capacitá del progetto ed i lavori prima a dopo questo LP.
Se l’intro “Nord” lascia sperare per il meglio, il secondo brano “Hymn” con le sue orchestrazioni risulta monotono. La presenza vocale di L, poco convincente, ha bisogno del corpo centrale del brano perché si possa arrivare ad ascoltare qualcosa di appena superiore, con le orchestrazioni e la parte “corale” che risultano valide ma ancora una volta supportate da uno stacco debole che smorza il tiro anziché rafforzarlo.
In questo contesto, le tastiere/synth pomposamente tesson melodie che in realtá poco si avvicinano all’epicitá necessaria perché un brano simile possa risultare superlativo.
Il tutto alla lunga risulta monotono. Le chitarre – soffocate dalla produzione – vengon nascoste da un mood che predilige l’approccio dei tasti piuttosto che quello delle corde.
In questo modo si propongono i brani succesivi, spesso avvalendosi di strutture simili tra canzoni diverse, e rendendo il tutto ancora piú sfocato e privo di solide fondamenta.
Se pur i volumi delle chitarre vengon alzati durante certi episodi – vedi “A Last Burning Dawn” e gli assoli sporadici che si ascoltano durante il disco – la voce costituisce un limite serio per la qualitá della proposta.
Alla lunga non bastano alcuni interessanti inermezzi come “Silent Landscape” o “The Flight” per salvare il tutto. Il disco perde quasi su tutta la linea, lasciando gli episodi validi a momenti ridotti e la monotonia a tutto il resto.
Le intenzioni son buone ma sinceramente, per un gruppo attivo da ormai cinque anni e considerati i lavori precedenti a questo, mi sarei aspettato molto di piú sia a livello di composizioni che a livello di produzione, con un sound piú equilibrato ed un mix piú maturo.
La produzione di “My Snow Princess” (penultimo full-length dalla band), se pur grezza, risultava maggiormente riuscita rispetto a questo nuovo disco. L’uso dello screaming, in quel contesto, rappresentava un output geniale sul classico mid-tempo ed il lavoro tastieristico di cui la band si avvale.
Lo stesso vale per l’ultimissimo EP della band “L’Uomo Che Creava Le Nuvole“, un lavoro decisamente superiore rispetto a questo ultimo LP che sembra si perda per strada.
“Glory Of The Nord” é un lavoro che non rappresenta il lato migliore di Stillness ma che a suo modo mostra una faccia del progetto che incarna l’epicitá delle composizioni ed il lato melodrammatico della proposta.
Mi auguro che, in un futuro molto vicino, Stillness possa avvalersi dell’estro creativo che ha marcato composizioni generalmente migliori come quelle sopracitate.
Non lasciatevi influenzare troppo da questo disco che, per il sottoscritto, non rappresenta il lato migliore della band ma solo un suo pallido riflesso.
Rob M
TrackList
- Nord
- Hymn
- A Last Burning Dawn
- Enemies’ March
- Silent Landscape (Quiet Before The Storm)
- Time To Kill
- The Fight
- Glory Of The Nord
- Anno: 2019
- Etichetta: This Winter Will Last Forever
- Genere: Atmospheric Black Metal
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