Dopo vari scioglimenti e riproposizioni di quella storica creatuta chiamata Goblin, nel 2015 riappare la formazione per almeno 4/5 dei membri originali; infatti troviamo Massimo Morante alle chitarre, Fabio Pignatelli al basso, Agostino Marangolo alla batteria e Maurizio Guarini alle tastiere. Tutti tranne Claudio Simonetti impegnato nei Claudio Simonetti’s Goblin.

Il classico fan della formazione romana potrebbe essere dubbioso in merito a questa uscita discografica e personamente sarebbe un gravissimoo errore perchè “Four of a Kind” è un’opera che merita la giusta considerazione e ascolto. Un album di rara bellezza e raffinatezza che nell’epoca che stiamo vivendo va gustata fino all’ultima nota.

I nostri ci regalano un lavoro interamente strumentale che quasi ci riporta ai tempi del capolavoro “Roller” e finalmente riusciamo a respirare le magiche atmosfere progressive rock e allo stesso tempo da colonna sonora che fecero Storia nel rock italiano negli anni settanta.
‘Four of a Kind‘ contiene otto brani da ascoltare con grande attenzione anche per cogliere le citazioni del grande rock che ha ispirato la formazione sin dall’inizio (Emerson, Lake & Palmer su tutti).
Potentissima e ispiratissima l’Opener “Uneven Times” dove il basso preciso e corposo di Pignatelli  ed il lavoro a delle tastiere di Maurizio Guarini riescono a rievocare le gloriose ispirazioni del passato.
Un tessuto sonoro oscuro dove le keyboards sono ispiratissime. Notevole il grandissimo lavoro del sax suonato da Antonio Marangolo.

L’arpeggio ispiratissimo di Massimo Morante “In The Name Of Goblin” è una grandissima dimostrazione di grande classe che in pochi possiedono e l’emozionante entrata del synth ci riporta ai bei tempi per la musica rock progressiva. Brano che ci riconduce alle colonne sonore è invece “Mousse Roll“. Musica giusta per le orecchie raffinate dei fan della storica band romana.

Bon Ton” è uno dei capolavoro dell’opera; infatti il drumming sicuro di Agostino Marangolo crea una struttura sonora di grande mordente dove il basso e le tastiere riescono a dipingere delle magiche atmosfere che veramente in pochi riescono a dare vita.
A chiudere un magistrale assolo epico di rara bellezza. Composizione che ho ascoltato 6 volte di seguito. Maestri assoluti!!

Kingdom” risulta essere la traccia piu’ particolare e forse piu’ epica del lotto per via di un crescendo molto evocativo che risulta essere facilmente memorabile nella sua complessità. “Dark Blue(s)” è un vero capolavoro di sapienza e di maestosità musicale, qui Morante non solo dimostra la sua grande ispirazione ma da anche una grande lezione a chi pensa che la velocità sia tutto negli assoli di chitarra. Non è cosi’ e il nostro è uno che ha imparato la lezione dai giganti del passato del rock.

Dopo l’ottima song “Love & Hate” arriviamo all’ultima grande composizione: “008“, linee di basso pulsanti e ritmi vibranti sono le caratteristiche principali di questa ottima chiusura di un album di altissimo livello.

Four of a Kind” è un album che tutti i fan dei Goblin e del rock progressivo italiano dovrebbero avere in casa. Sarebbe altresì sbagliato fare i pargoni con i capolavori del passato ma anche non considerare questa uscita perchè ha parecchio da insegnare ai giovani musicisti che si stanno approcciando alla Musica. Album godibile e consigliatissimo.

 

Domenico Stargazer

 

TrackList

  1. Uneven Times
  2. In The Name Of Goblin
  3. Mousee Roll
  4. Bon Ton
  5. Kingdom
  6. Dark Blue(S)
  7. Love & Hate
  8. 008

 

  • Anno: 2015
  • Etichetta:  BackToTheFudda/Black widow Records
  • Genere: Progressive Rock

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