Un bell’arpeggio apre il lavoro dei Water Crisis, che mettono in chiaro subito il loro stoner con un bel riffone di altri tempi.
Scaldati i motori con l’introduttiva ‘Check in‘ si parte con ‘The Hostess Die Alone’ bel brano dal ritmo costante che fa tornare in mente i seventies. Molto bella la voce, per contro la registrazione la trovo troppo improntata sulla stessa protagonista si nell’album, ma per certi versi troppo.
Una chitarra dai suoni sinistri ci porta nelle atmosfere di ‘Slaughter‘ brano possente dalla cadenza ben ritmata e infarcito di soli di pregevole fattura. Si sente la passione che viene messa nello scrivere i brani, fedeli al genere, ma mai troppo banali come dimostra la seguente ‘Rotten Petals‘, la piu varia sotto il punto di vista compositivo.
I brani scorrono facilmente, con una produzione più possente potrebbero rendere meglio sicuramente.
La mia attenzione viene catturata da ‘Sleeping Sickness‘ brano che da il titolo all’album, intriso di passaggi oscuri che mi hanno soddisfatto parecchio e in cui la band, a mio parere, si è espressa in tutto il suo potenziale.
Aspettando un prossimo lavoro, definirei in conclusione, un buon album che gli amanti dello stoner apprezzeranno parecchio.
Alex G.
TrackList
- Check In
- The Hostess Die Alone
- Slaughter
- Rotten Petals
- It Drives You So Mad
- Another Day Like The Other
- The Void
- Mortal Lien
- Sleeping Sickness
- Anno: 2018
- Etichetta: Volcano Records & Promotion
- Genere: Stoner/Doom
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