Con molta probabilità questa è la recensione più difficile in assoluto che io abbia mai fatto, il motivo è semplice: amo gli Unreal Terror dal lontano 1985, ho consumato ‘Heavy & Dangerous‘ e ‘Hard Incursion‘ e a 30 anni da quel gran disco mi sono ritrovato a scriverne la biografia grazie a Enio Nicolini, quindi potete capire quanto questo per me sia difficile.

Però non potevo certo tirarmi indietro e dopo oltre due mesi di ascolti sono finalmente riuscito a tirare giù queste righe, due mesi in cui ho potuto apprezzare tutto ciò che questo ‘The New Chapter‘ rappresenta e vuole rappresentare, la voglia di dire ci siamo ancora e ci siamo più forti di prima!

L’album si presenta con una bella copertina opera di Luciano Palermi e inizia con ‘Ordinary King‘ brano dal sapore retrò, melodico ma con inserti più duri specialmente nel ritornello che subito colpisce al cuore. I ragazzi ormai cresciuti (se si fa eccezione per il chitarrista Iader D. Nicolini) tornano dunque a noi mostrando subito gli artigli e il loro graffio si estende alla successiva ‘Time Bomb‘, travolgente sin dalle prime note e vero must di questo ritorno, ponte tra il passato e il futuro della band!

All This Time‘ picchia duro mantenendo sempre i toni alti pur non eccedendo in furia iconoclasta ma puntando sull’essenziale prodotto dalle asce di Iader D. Nicolini e ArkanaCodaxe seguendo il possente ritmo dettato dalla coppia di vecchi volponi Enio Nicolini (basso) e Silvio ‘Spaccalegna’ Canzano (batteria).

Fall‘ ci presenta una band molto matura nella composizione, quasi ad esclusiva opera del cantante Luciano Palermi, così come i testi mai banali nei quali Luciano si dimostra abile songwriter.

Band che, dicevo, riesce a unire i suoni del passato a quelli del futuro leggermente più moderni ma mai irrispettosi verso la propria storia con destrezza non comune.

The Thread‘ è una ballad hard rock d’altri tempi dal fascino ineguagliabile, il solo fa venire la pelle d’oca.. Pesta sodo ‘One More Chance‘ heavy metal rock alla vecchia maniera che ci riporta ai tempi d’oro della nostra amata musica e ai tempi in cui gli Unreal Terrror calcavano i palchi della penisola seguiti da un pubblico devoto. Parlando di quei tempi non posso che apprezzare il lavoro di produzione che non segue i canoni del platinato mondo musicale odierno ma cerca di ricreare quelle atmosfere magiche.

Trickless of Time‘ si assesta su livelli molto alti confermando il valore assoluto del quintetto abruzzese, forse si poteva in fase di produzione dare più spinta ai suoni delle chitarre che rispetto ai dischi del passato sembrano forse meno violenti, ma ci accontentiamo senza problemi. ‘It’s The Shadow‘ riesce a combinare speed metal e momenti di melodia  come se nulla fosse, sinonimo di una compattezza di gruppo che non tutti possono vantare di avere.

Lost Cause‘ ricorda gli esordi, riff e poche architetture tecniche, tanta praticità per una song che si fa amare da subito. Siamo arrivati al capolinea e ‘Western Skies‘ chiude alla grande con il suo marchio UT che genera passione.

Ecco la passione è quello che accomuna i cinque componenti ai loro fan, passione per quello che si fa, un grande cuore e poi parliamoci chiaro sono passati 31 anni da ‘Hard Incursion‘ ma a sentire queste nuove canzoni il tempo sembra essersi fermato.

Un ritorno discografico inaspettato fino a un lustro fa ma che da sempre sognavo e con me tanti altri che amano il metal tricolore, ritorno che non delude se dagli Unreal Terror si vuole sempre qualcosa di nuovo e bello ma che non tradisca il passato. Manca forse il pezzo che trascini tutto l’album, ma basterà avere la pazienza di ascoltarlo a fondo e vedrete che c’è anche quello ma soprattutto per avere idea del muro sonoro che gli Unreal Terror producono vanno visti in sede live, loro ambito naturale.

Un grande ritorno per una grande band!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Ordinary King
  2. Time Bomb
  3. All This Time
  4. Fall
  5. The Thread
  6. One More Chance
  7. Trickles of Time
  8. It’s the Shadow
  9. Lost Cause
  10. Western Skies
  • Anno: 2017
  • Etichetta: Jolly Roger Records
  • Genere: Heavy Metal

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