Voto: 7.5
Mi ritrovo a parlare dopo un anno, dell’artista Antonio Giorgio (nel link il lavoro recensito precedentemente, https://www.italiadimetallo.it/recensioni/19839/antonio-giorgio/golden-metal ).
Il promo ‘Golden Metal‘ viene ampliato con inserti strumentali poetici, ad esempio ‘The Calling’, che fa da preludio alla massiccia e incantevole ‘The Voice Of The Prophet’: un intro furente in cui la doppia cassa scandisce il massacro. Il brano si sviluppa in maniera matura e personale, con inserti di tastiere, tendenti ora al supporto strumentale, ora all’enunciazione di episodi melodici in contrappunto alla chitarra. La voce è ben presente, e come precedentemente detto, si erge a narratrice inconfutabile dei diversi episodi che compongono l’intero quadro musicale.
Ciò che si evince dall’ascolto dell’intero album è il chiaro intento musicale di Antonio Giorgio:
una strettissima relazione tra musica e testi, fin dalla scelta dei titoli, che ben vengono espressi dal punto di vista musicale, nella struttura del brano, nell’alternanza di atmosfere, talvolta chiare ed affascinanti, nondimeno oscure e riflessive, le quali scaturiscono in rapsodiche fughe verso una conoscenza astrale, una visione del “qui et ora” che rimanda ai misteri più profondi dell’antichità più remota, su tutti, la dannata The Reaper (a mio avviso, molto più personale la versione extra bonus, con tanto di poesia, quasi un sonetto mistico sull’ineluttabile). Non sono da meno Keeper Of The Truth, We Are One, Alone Again, Lost And Lonely (Desperate Days).
Una menzione particolare per Et In Arcadia Ego, canzone mastodonticamente ideata, l’uso sapiente delle tastiere, un perfetto equilibrio tra gli strumenti e nel susseguirsi degli episodi musicali, un cantato rivolto all’espressione più intima, rendono l’intera composizione una piccola gemma preziosa da custodire gelosamente, 11’23’’ intensi e sublimi.
A volte capita di ascoltare un disco e inizialmente non riuscirne a carpirne il senso profondo, il motivo per cui un determinato artista ha scritto un brano, un album. Poi, improvvisamente succede che, ascolto dopo ascolto quasi ci si immedesima in quel determinato personaggio, e per cui, filtrando tutto secondo il proprio modo di essere, alla fine, riuscire a capirne il lato artistico. Per lato artistico intendo quella scintilla che spinge a creare partendo dalle emozioni più personali e renderle tangibili, fruibili agli altri. E questo è proprio il caso di dirlo.
Le bonus tracks I Will Come For You e Center Of The Universe (feat. Val Win), sono due brani ben suonati e ben pensati. Più diretto il primo, più ricercato e costruito il secondo ma mantenendo una semplicità nel refrain, così da poterlo cantare tutti dal vivo.
Questa è una vera e propria Opera Metal con 15 episodi e 15 narrazioni, e in più, il titolo solennemente implementato in ‘Golden Metal (The Quest For The Inner Glory)‘, rende il tutto unico e piacevole.
Dal punto di vista tecnico, tutto l’album è ben suonato: si evince groove, tecnica ponderata alla situazione, spazialità sonora, episodi solistici affidati alla chitarra e alle tastiere ottimamente concepiti. L’unica pecca, forse un cantato tendente alla precisione tecnica piuttosto che al trasporto emotivo, risultando a tratti monotono, e un utilizzo fisso del registro medio.
Occorreva osare un pò di più su questa strada e sarebbe stato un Top Album, perche’ il nostro Antonio Giorgio ha tantissime e interessantissime cose da dire. E noi tutti le ascolteremo con piacere, giungendo in arcani luoghi con la mente.
Old Shamain
TrackList
01. Golden Metal
02. Lost And Lonely (Desperate Days)
03. The Vision
04. The Calling
05. The Voice Of The Prophet
06. The Eternal Rebellion
07. Luminous Demons
08. Keeper Of Thruth
09. The Reaper
10. Forever We Are One
11. Et In Arcadia Ego
12. Alone Again
Bonus Tracks:
13. I Will Come For You
14. Center Of The Universe (feat Val Win)
15. The Reapere (extended promo version)
16. Lost and Lonely (extended promo version)
- Anno: 2017
- Genere:
- Etichetta: Autoprodotto/Andromeda Relix
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