E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce (Giovanni, III, 19)”, recita così il retro del booklet di questo nuovo cd dei partenopei E.vil N.ever D.ies, realtà ormai affermata del panorama thrash tricolore. Di loro ho già avuto modo di parlarvi in termini entusiastici nei due precedenti lavori ‘De Maleficiis‘ e ‘Sulphur Paintings‘ che hanno visto sviluppare e progredire musicalmente il trio, attivo dall’ormai lontano 1990.

L’evoluzione del suono vede un ennesimo passo avanti con questo ‘Ekpyrosis‘ che esce per la polacca Via Nocturna, il thrash primordiale dei primi anni si evolve verso qualcosa di più moderno senza però eccedere in derivazioni core, che il vostro recensore non ama particolarmente. ‘Holy Mountains‘ è eloquente in tutto questo suonando con l’aggressività del passato e lo sguardo verso il futuro, trovando l’esaltazione massima quando i tre strumenti si fondono in un unico monolite nella parte strumentale a metà dello stesso. I testi come sempre non sono astratti o messi a caso, nel caso di questo brano il riferimento al Vesuvio è assai eloquente.

Un calcio in faccia donato da un anfibio corazzato, questa potrebbe essere la definizione più adatta al suono degli E.N.D., in ‘No Cure For War‘ echeggia quel suono di derivazione teutonica con effetti particolari alla voce. Il trio, dopo l’ennesimo cambio di line-up con l’uscita di Salvatore Romano, si avvale adesso di una sola chitarra ma il muro sonoro creato rimane imponente, comunque come guest alle chitarre troviamo Bruno Masulli (In Aevum AgereI Miti EterniAnnihilationmancer). Anche il basso sia pure suonato da Daniele Galasso come nel precedente cd lo vede in qualità di guest e non di membro effettivo della band. che appunto adesso è un trio.

La voce di Domecost è più corrosiva del solito e brano dopo brano la sua cattiveria esce dirompente, in ‘Epitaphs‘ i suoni si fanno all’inizio più cupi ma i toni non tardano a salire alternando attimi furenti ad altri più melodici nel senso lato del termine, qui la voce si presenta in doppia veste da cerimoniere e da schizzato, grande prova!

Si torna alla tribalità vera e propria con ‘It’s Alive‘ che procede schizofrenica nei cambi di ritmo dettati dalle pelli di Felix Savarese, Questo è un paese per vecchi è la chiara traduzione del brano seguente, a voi scoprire il senso di questo titolo che appare evidente, la musica si assesta proponendo qualcosa di meno moderno e più old school sia pure certi riff di chitarra (Fabio Di Tullio) siano più aperti al futuro che non al passato.

Land With No Future‘ ha riferimenti espliciti alla realtà da cui proviene la band, il sound è grezzo, abrasivo e concede poco spazio alla melodia, ‘Imagination‘ è il classico treno lanciato ad alta velocità che non conosce ostacoli, un siluro che esplode con tutta la veemenza del thrash primordiale in chiaro stile E.N.D., con il break centrale impregnato di sana melodia. Insomma si passa da brani carichi di old school ad altri con quei tratti groove che ne minacciano l’integrità di cultori del thrash iniziale, in tutto questo i ragazzi partenopei dimostrano di avere coraggio e non limitarsi a fare il compitino per far felici gli ascoltatori con poca cultura musicale. Loro caricano iniezioni di originalità personale sviluppandola attorno a temi ormai consolidati.

Il finale con la title-track ci prende decisamente alla sprovvista, in pratica è un dubstep che incarna ‘Holy Mountain‘ e la stravolge in modo essenziale, solo un episodio a se stante o foriero di novità future? Questo ce lo spiegherà la band stessa nell’intervista che seguirà questa recensione, per adesso accontentiamoci di questo nuovo ottimo lavoro.

Dimenticavo la produzione è minimale, senza orpelli, il tutto al servizio di un sound grezzo e ottantiano. In definitiva un bel cd che va ascoltato più volte e con attenzione per ricavarne il giusto merito.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Holy Mountain
  2. No Cure For War
  3. Epitaphs
  4. It’s Alive
  5. (This is) Country for Old Men
  6. Land With No Future
  7. Imagination
  8. Ekpyrosis
  • Anno: 2017
  • Etichetta: Via Nocturna
  • Genere: Thrash Modern Metal

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