Voto: 9
Ben ritrovati amici e amiche dalla fulgida chioma (non me ne vogliano i nostri fratelli metallari spelacchiati), oggi è la volta di un’altra recensione: è la volta degli Starbynary, gruppo Triestino che si propone con un Progressive Power Metal, e questo che andrò a recensire è il loro secondo album (dopo il precedente ‘Dark Passenger‘ del 2014)e si intitola ‘Divina Commedia: Inferno‘.
‘Divina commedia‘ è un Concept Album che tratta, appunto, del Poema Epico scritto dal Sommo Poeta -aka Dante Alighieri- agli inizi del 1300 (precisazione per chi ha frequentato il liceo su Giove o uno dei suoi satelliti) e che traccia dopo traccia mi fa discendere fino alle profondità più oscure dell’inferno dantesco. Inizo quindi questa calata di undici tracce nell’inferno ricreato dagli Starbynary.
Fin sa subito sono stato piacevolmente sorpreso da quella che è la sezione ritmica che la band triestina è riuscita a trasferire all’interno dell’album. Questa parte infatti è veramente potente, di una rocciosità così maestosa da farmi quasi dubitare di aver sbagliato disco. In un primo momento non riuscivo a ricollegare quelle che avrebbero dovuto essere le influenze che avessero scatenato così tanta vigoria e furia, poi, l’illuminazione: Dream Theater! Ascoltare i riff degli Starbynary è come ascoltarsi un John Petrucci con qualche Red Bull in corpo e leggermente incazzato per la multa appena ricevuta per divieto di sosta.
Tra un susseguirsi di ritmi incalzanti, ruggenti e a tratti più rallentati e melodici ci si immerge sempre più nell’espressione della personalità di questi ragazzi e, ancora più importante, nella loro effettiva e allarmante bravura. Si, questi ragazzi sono veramente bravi, tanto da non faticare a metterli nella Top 5 degli album meglio riusciti mai ascoltati da quando scrivo per Italia di Metallo.
Le linee vocali sono ben scritte e interpretate, la linea ritmica (come già ampiamente detto) è spettacolare, la batteria è un martello pneumatico e ad ogni colpo rilascia abbondanti dosi di ignoranza, potenza e cattiveria. Ultimo ma non meno importante il lavoro delle tastiere, anch’esso ben fatto. Un lavoro che amalgama alla perfezione il sound della band.
Ogni aspetto di questo disco trasuda sano impegno, competenza e dedizione. Da ascoltatore non potrei essere più contento di così, questo disco è fatto veramente bene e da persone che sanno suonare bene. Una giusta commistione di Prog e Power amalgamati alla perfezione.
Infine vorrei parlare dell’artwork della copertina: esso rappresenta una rivisitazione che ho apprezzato molto di Caronte di Gustave Dorè. Anche qui poco da dire, ottimo ragazzi.
Concludendo, direi semplicemente che desidererei molto avere l’occasione di potermi gustare questi ragazzi live con una bella birretta ghiacciata in mano.
Non mi resta che augurare agli Starbynary un in bocca al lupo per il loro futuro e a tutti voi amici lettori un buon ascolto e di trovare un interpretazione vostra a questo Album!
Stay Metal
Luca Fiorini
TrackList
- The Dark Forest (Canto I)
- Gate of Hell (Canto III)
- In Limbo (Canto IV)
- Paolo e Francesca (Canto V)
- Medusa and the Angel (Canto IX)
- Seventh Circle (Canto XII-XIII-XIV)
- Malebolge (Canto XVIII)
- Soothsayers (Canto XX)
- Ulysse’s Journey (Canto XXVI)
- The Tower of Hunger (Canto XXXII-XXXIII)
- Stars (Canto XXXIV: I Lucifero, II Cosmo, III Finally Ascendant)
- Anno: 2017
- Etichetta: Revalve Records
- Genere: Progressive/Power Metal
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