Voto: 6.5
Dei Sidhe aveva parlato in buoni termini il nostro ex collaboratore Alex G. nel 2012, anno di uscita di ‘She Is A Witch‘, dopo 4 anni, in cui i nostri si sono presentati svariate volte live, li ritrovo alle prese con la composizione di questo ‘Contenebrat‘ che dovrebbe rappresentare un deciso passo avanti per la formazione lombarda.
Rimango rapito dalla splendida canzone iniziale ‘Confessione‘, dove su una base decisamente doom il duetto tra la cantante Tytanja (nelle vesti della strega) e l’ospite Giovanni Cardellino (nelle vesti dell’inquisitore) leader dei mitici L’ Impero delle Ombre, è un vero e proprio gioiello, una delle più belle song che ho ascoltato negli ultimi tempi e che influirà nel giudizio finale per quanto è bella. Vi consiglio anche il video relativo.
Atmosfere ambient per la seguente title track ‘Contenebrat‘, una narrazione tra latino e italiano che non convince in pieno nonostante la buona prova della cantante. Il rituale va avanti con ‘Guardian Woods‘ dove si passa al cantato in inglese che mi convice poco e la stessa cantante mi sembra meno ispirata, la musica scorre tra intrecci rock, gothic e dark ma il suono non mi appare preciso come in precedenza, misteri degli mp3?
‘Hekate’s Wheel‘ segue le tracce della precedente entusiasmandomi ancor meno, a questo punto l’entusiasmo datomi dal primo brano sta mestamente scemando, il collegamento tra voce e strumenti non mi piace, sembrano due percorsi diametralmente opposti e di questo mi dolgo perchè il potenziale per fare ottimi pezz come abbiamo già visto c’è eccome.
Proseguo nell’ascolto con ‘The Land Of The Young‘ dove la melodia triste che la pervade riesce a riscattare i precedenti passi falsi, ‘Ceridwen‘ è sulla stessa falsariga e mi viene da dire che questa è la strada migliore da seguire, quando il cantato è in italiano e la melodia è cupa, tra dark e doom esalta il pagan/rock dei Sidhe rendendolo più interessante all’ascolto.
Non so quale fosse l’intento di un brano come ‘Seven Gates‘ dalla durata che supera i dodici minuti, se fosse stato ridotto almeno della metà avrebbe per me avuto senso, ma così… si avvolge ripetutamente su se stesso, un vero peccato perchè le potenzialità c’erano tutte, la chitarra di Rob era più ispirata e incisiva (come lo è in tutto l’album ma qui con una marcia in più) ma questo non basta quando la noia finisce per prendere il sopravvento.
Di ben altra fattura ‘Calice Di Sangue‘, il suono cadenzato, le atmosfere cupe, il lato doom che si staglia in questa composizione e di nuovo il cantato in lingua madre alternato all’inglese e al latino rendono il tutto ammaliante, ben fatto!
I due brani finali ‘Leanan Sidhe‘ e ‘The Spell Of The Spider‘ creano due situazioni diverse; acustica ed epica la prima con un flavour stimolante e abbastanza in contrasto con il resto del cd mentre l’altra ripercorre il tracciato doom a tratti dark/gothic che meglio riesce ai Sidhe e per i quali questo cd raggiunge senza difficoltà la sufficienza piena.
Nonostante quindi qualche chiaro-scuro di troppo ‘Contenebrat‘ riesce a lasciare un segno positivo nel solco tracciato dal quartetto lombardo. Se seguiranno la strada maestra di brani come ‘Confessione‘ e ‘Calice Di Sangue‘ prevedo un futuro roseo.
Klaus Petrovic
TrackList
- Confessione
- Contenebrat
- Guardian Woods
- Hekate’s Wheel
- The Land Of The Young
- Ceridwen
- Seven Gates
- Calice di Sangue
- Leanan Sidhe
- The Spell Of The Spider
- Anno: 2016
- Etichetta: Autoprodotto/Black Widow Records
- Genere: Doom Metal
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