Voto: 6

The Black Crown è più semplicemente il nuovo progetto di Paolo Navarretta, eclettico chitarrista napoletano, che dopo la sua esperienza con i Mustywig ed un EP a nome Waiting Room, arriva alla pubblicazione di questo Fragments”, disco di cui cura dettagliatamente ogni fase di produzione – dalla composizione, al mix passando per il mastering, nonché l’ artwork – avvalendosi della collaborazione di Fulvio Di Nocera (basso e contrabbasso elettrico) e Scott Haskitt (percussioni).

L’album si compone di 10 tracce relativamente brevi, arrivando ad una durata complessiva di circa 45 minuti, e propone nella sostanza un amalgama abbastanza ortodosso e coerente di crossover – alternative metal, di quello che tanta fortuna ebbe sui primi del 2000.

Pezzi come l’opener “Gate”, “Rising” e “Flames” riecheggiano soluzioni care a band quali Creed Quicksand, mentre “Forge” e la finale “Pieces” ricordano tendenze più vicine alle atmosfere sinistre generate dagli A Perfect Circle, come anche “Ghosts” e “Clay”“Wheel” fa un passo di lato e per molti tratti sembrerebbe una b-side dei Tool o dei Soen, e l’inattesa “Icona” – composizione strumentale di feedback simile ai Nine Inch Nails di “Pinion” – sembra fungere da cesura, introducendo poi “Feed”, dove sul consueto tessuto già abbondantemente sviscerato si inseriscono brevi ma interessanti incursioni di elettronica.

C’è da rilevare anzitutto che il meticoloso lavoro svolto da Navaretta si sente tutto, la qualità della dei suoni è degna di un lavoro sfornato da un qualche produttore californiano, e questo, soprattutto per un disco autoprodotto, è senz’altro una nota di merito non trascurabile. Entrando nel merito che più interessa, però,  non si rileva nemmeno l’ombra di una vena personale, che, seppur vi fosse, va nascondendosi in modo eccessivo in un solco fin troppo calcato. Insomma, non si può discutere il fatto che questo disco sia un esercizio di stile di impeccabile esecuzione, ma altresì che nulla aggiunge o anche solo varia rispetto a quanto già abbondantemente sentito da una decina d’anni a questa parte, fornendo buoni motivi per un ascolto agli amanti del genere, ma ben pochi per un ulteriore secondo.

 

 Francesco Celeste Farro

 

TrackList

  1. Gate
  2. Forge
  3. Wheel
  4. Ghosts
  5. Clay
  6. Icona
  7. Feed
  8. Flames
  9. Rising
  10. Pieces

 

  • Anno: 2016
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Alternative Metal

 

Links:

Spotify

Youtube

Facebook

Bandcamp

 

Autore