Voto: 7
Negli ultimi anni, all’interno della scena metal italiana, con grande piacere riesco ad ascoltare materiale molto interessante e particolare. È da tempo che sostengo che la scena doom nostrana (partendo dai primordi degli anni ’80 fino ai tempi recenti) non abbia niente da invidiare a quella estera: infatti sono convinto che all’interno del dark sound italiano ci sia più varietà musicale.
Dopo l’interessante demo “The Real Of Commorion”, i doomster Abyssian arrivano al debutto con l’intrigante “Nibiruan Chronicles”. Dopo svariati ascolti trovo molto affascinante l’opera della band milanese. Accanto a brani ispirati dal doom classico come “The Real of Commonion” possiamo trovare nei brani seguenti molte influenze new wave/dark e – perchè no? – black metal. Un brano come “Neanderthal Sands” mi ricorda, a livello stilistico, alcune sperimentazioni musicali che molte bande scandinave hanno tentato di esplorare. I massicci riff di chitarra e le atmosfere dark elettroniche riescono ad esprimere quella cupezza che, giustamente , una composizione del genere deve riuscire a trasmettere.
Altro brano notevole è “Black Rainbow”: infatti gli Abyssian riescono ad amalgamare le sonorità del doom con quelle del dark più malinconico. Tutto ciò mi riporta in mente le tenebrose atmosfere dei primi Anathema. Brano avvincente è anche “The Sins of Atlantis”. Arpeggi delicati e misteriosi si alternano ad inquietanti sussurrati (quasi da film horror) per poi sfociare in un dark/doom personale e misterico. A mio avviso questa particolare song è la migliore dell’album: infatti credo che i vari cambi di atmosfere all’interno del brano stesso siano di grande impatto e dopo svariati ascolti continua suscitarmi grande curiosità.
Dopo la massiccia “Zep Tepi” riorniamo al doom marchiato di dark con “Back to Tilmun”. Tutto inizia, nuovamente, da un delicato arpeggio che però fa presagire l’arrivo della tempesta: infatti riff lenti e ossessivi dominano il brano. Ottimi i fraseggi di chitarra e la prestazione del singer che riesce a dare un tocco di melodia che non è facile riuscire ad inserire in composizioni come queste.
“Nibiruan Chronicles” si conclude con una bellissima outro strumentale: “La Luna”. Quasi tre minuti di suggestione oscure e allo stesso tempo speranzose . Album che consiglio vivamente agli amanti delle sonorità oscure e malinconiche. Bravi Abyssinian!!
Domenico Stargazer
TrackList
- These Days of War
- The Realm of Commorion
- Neanderthal Sands
- No Place for the Heart
- Black Rainbow
- The Sins of Atlantis
- Zep Tepi
- Back to Tilmun
- La Luna
- Anno: 2016
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Doom
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