Voto: 8

Avevamo lasciato gli spezzini Septem nel 2013 con il loro omonimo esordio discografico e li ritroviamo, sempre sotto l’egida della Nadir Records, adesso con questo nuovo cd intitolato ‘Living Storm‘. Il quintetto nonostante un solo album pubblicato è attivo dal 2003 quindi trattasi di musicisti esperti e questo risalta nelle otto composizioni qui proposte. Infatti ‘Living Storm‘ suona come un lavoro molto maturo e tecnicamente ben suonato oltre che ben prodotto, cosa che non guasta mai ma del resto, della produzione insieme alla band, se ne è occupato Tommy Talamanca ormai una garanzia al 100%.

L’heavy metal proposto prevede sterzate classiche condite di modernità non sempre di facile fruizione ma ottimamente strutturate grazie anche alla doppia voce di Daniele Armanini (clean) e Francesco Scontrini (growl e guitar), doppia voce che non è certo una novità nel metal ma che non sempre produce buoni effetti come nel caso dei Septem.

Rocciosi quanto basta, melodici quando serve, i Septem risuonano come dei novelli Rage mixati con gli Iron Maiden inseriti in un contesto da Dark Tranquillity, ma con la loro personalità che spicca in dosi abbondanti. Il bridge inserito in ‘Milestones‘ raggruppa perfettamente quanto ho appena descritto.

Apre questo album ‘Lord Of Wasteland‘, di cui è uscito anche il video come apripista dell’album stesso, classica cavalcata che guarda al passato, a quel suono british partorito alla fine degli anni ’70 e sfociato nella NWOBHM, ma con il growl poderoso di Francesco si aggiunge quel tocco moderno che da’ un’aria decisamente fresca alla composizione, una delle migliori di tutto il cd. Non si pensi però che ascoltato questo brano il cd vada a decrescere, anzi, tutto il contrario come già la title track dimostra esprimendo ancora ottima musica. Incessante il ritmo dettato dalla batteria (Matteo Gigli), poco spazio alla melodia intesa come sdolcinamento ma un gran bel coro e una spinta di basso (Andrea Albericci) imperiosa.

Midnight Sky‘ sorge cupa dalle tetre lande liguri per poi stagliarsi con eleganza, rispetto e abnegazione alla musica metal, alcuni passaggi mi fanno venire in mente i nostrani Eldritch, composizione raffinata e assai variegata nei suoni, alla fine risulta decisamente originale rispetto ai soliti canoni triti e ritriti. Di ‘Milestones‘ abbiamo parlato in apertura, aggiungo che i continui cambi di tempo e di soluzioni sonore, da quelle decisamente hard a quelle melodiche, ne fanno un’opera omnia nel suo piccolo.

Cielo Drive‘ viene introdotta da un coro di bambini (almeno credo..) per poi snodarsi in un percorso metallico alquanto teatrale con sbocchi a volte classici, altre volte epici sempre con un tocco di modernità; timido ma efficace. Tutte le trame chitarristiche vedono in Enrico Montaperto il nume tutelare della musica dei Septem nel suo ruolo di lead guitar.

Una poesia in musica è il primo pensiero che mi viene all’ascolto di ‘Waiting for Dawn‘, suoni celestiali accompagnano la voce, come dei novelli menestrelli i cinque ragazzi di La Spezia creano l’atmosfera giusta in questa ballata di alta qualità. Il crescendo è indubbiamente il punto forte riuscendo a creare quel pathos che è sinonimo di grandi brani.

Si riparte forte con ‘Montezuma II‘ dove il suono inizialmente è forse un po’ troppo moderno per poi assestarsi in seguito su coordinate più classiche, a dire il vero è il brano che mi coinvolge meno non avendo un punto particolare per farsi notare rispetto alle altre tracce dell’album. Molto più d’impatto ‘The Crystal Prison‘, a parte la solita sezione ritmica imperiosa le trame chitarristiche sono cucite alla perfezione passando da melodie soavi a schitarrate graffianti, il tutto accompagnato dalle due voci che spiccano per indubbia personalità.

Siamo ordunque arrivati alla fine di questo ‘Living Storm‘ disco che celebra il ritorno dei Septem e ne consacra il nome tra le band più valide del panorama italiano di nuova generazione perlomeno in quanto a produzioni musicali e non tanto a data di nascita. Questo disco è una vera sorpresa per la sua capacità di coinvolgere completamente nel suo ascolto come di rado capita. Bravi ragazzi!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Lord of the Wasteland
  2. Living Storm
  3. Midnight Sky
  4. Milestones
  5. Cielo Drive
  6. Waiting for Dawn
  7. Montezuma II
  8. The Crystal Prison

 

  • Anno: 2016
  • Etichetta: Nadir Music
  • Genere: Heavy Metal

 

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