Voto: 5

Un pregio che riconosco ai lombardi Æxylium è di essere giovani. Per questo forse non ricordano il periodo in cui un prodotto del genere veniva presentato come demo e non come EP.

O forse sono io ad essere troppo vecchio per immaginare di poterli apprezzare, magari dal vivo a qualche festival con le bancarelle di paccottiglia pseudoceltic/freak, che forse con tutta quella selva di otto musicisti sopra al palco e altrettanti ubriachi che ballano nella ghiaia non sono neanche da buttare.

Solo che standomene qui in casa ad ascoltarli in cuffia sono costretto a concentrarmi sull’aspetto prettamente musicale. E la sensazione di tempo sprecato si fa più palpabile.

La costruzione dei brani e la concezione degli arrangiamenti vuole rifarsi ad un’idea di Folk imbastardito col Metal come quello proposto da Eluveitie e Korpiklaani, riuscendoci pure piuttosto bene.

I ragazzi non suonano male, la produzione (per essere un demo) è nitida e sorprendentemente in grado di dare la giusta ascoltabilità a tutti i numerosi strumenti, piuttosto asciutta. E mi piacerebbe pure, se non fosse per quella voce lasciata nuda e cruda in tutta la sua imperfezione acerba ma per nulla entusiasmante.

La title-track passa anonima come idromele annacquato (sì, nonostante i growl e i breakdown…), mentre sulle altre due tracce (più in linea con i canoni firulì firulà del genere) ho immaginato il trascinante polverone degli alcolizzati di cui sopra. Decisamente più valide. “Black Flag” la migliore del trio.

Per il resto nessuna idea, nessuno spunto melodico rilevante, una pronuncia imbarazzante, nulla di memorabile o che non abbiate già sentito in versione migliore. E dire che la cura e l’attenzione a certi dettagli in sede di assemblaggio dei brani è innegabile, quello che manca sono le belle canzoni. E anche quell’impeto genuino e arrembante che esigo e pretendo dalla giovinezza dell’Heavy Metal.

Brutta la copertina. No, davvero, cosa sono quei bordini neri?

Come si faceva un tempo recensendo i demo, mi sento di dare dei consigli a questi ragazzi: fermatevi un attimo, guardatevi, ascoltatevi, ascoltate della buona musica, trovate le differenze e chiedetevi cosa volete fare da grandi, quale sia la vostra urgenza espressiva e quali le motivazioni forti che vi spingono a suonare.

E imparate a scrivere una “bio” con le spaziature ortografiche corrette, cazzo.

 

Marcello M.

 

TrackList

  1. The Blind Crow
  2. Black Flag
  3. Revive The Village

 

  • Anno: 2016
  • Etichetta: UnclePols (autoproduzione)
  • Genere: Folk Metal

 

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