Voto: 7.5
Un disco che nei primi tre-quattro ascolti sale pian piano e poi di colpo esplode e ti si fissa in testa: basterebbe questo a descrivere il nuovo episodio dei The Experiment no.Q (band che avevo avuto modo di conoscere in occasione del primo omonimo album). Un lavoro che ricalca l’impostazione di un’opera rock costruendola però a partire da influenze ora thrash, ora alternative, ora prog, ma sempre caratterizzate da un ottimo gusto per la melodia.
I primi brani sono caratterizzati da un riffing abbastanza serrato, a volte più stoppato e alternative-oriented, a volte più tipicamente thrash con anche la voce che va dietro al ritmo imposto dalle chitarre. Non mancano momenti in cui agli strumenti è lasciata piena libertà; e abbiamo anche rallentamenti oscuri che possono ricordare, ad esempio, i Katatonia.
È ‘Secret Languages’ a introdurre la prima importante variazione sul tema, grazie ad una voce femminile calda e soave che ci regala qualche momento sognante. Da lì in poi il disco assume una connotazione più intima. ‘Close to the Sunrise’ è il classico lento pieno di pathos che non può mai mancare, un crescendo di emozioni basato su un sottofondo quasi etnico su cui si staglia imperioso il monologo della voce (forse, a dire il vero, fin troppo presente).
Il momento sentimentale viene spazzato via da ‘Dust I Am’, traccia epica e maestosa con un refrain che si stampa subito in testa: sicuramente il brano più catchy del lotto, certo non sarebbe rappresentativo del vero stile dei no.Q ma come singolo sarebbe azzeccatissimo. Qualcosa dell’impianto viene mantenuto anche nella successiva ‘Girl from the Dream’, caratterizzata però da un interessante duetto tra voce maschile e femminile.
Cambia ancora il registro con ‘Another Life’, caratterizzata da suoni direttamente figli degli anni ‘70, prima che ‘Human Machines’ torni a graffiare e chiuda questo lavoro con sprazzi di industrial eredi dei mai troppo menzionati Coil.
L’essenza dei The Experiment no.Q non si limita probabilmente solo alla musica, ma da vita a una dimensione che ha un qualcosa di teatrale, di suggestivo: un qualcosa che è chiaramente percepibile durante l’ascolto. E che rende questo prodotto un gradino più in alto rispetto alla qualità media delle uscite odierne.
Francesco Salvatori
TrackList
- Overture
- Don’t let me kill the no.Q
- Overtuned Dreamer
- Welcome to the Garden
- Secret Languages
- Reprise
- Close to the Sunrise
- Dust I Am
- Girl from the Dream
- Another Life
- Human Machines
- Anno: 2016
- Etichetta: Ænigma Recordings
- Genere: Progressive Metal
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