Voto: 7.5

I napoletani Whiskeycold Winter sono in attività dal 2009 e hanno alle spalle varie demo e un paio di EP, eppure io sento parlare di loro praticamente solo adesso. Meglio tardi che mai, però, ed oggi eccomi qua a parlarvi del loro ultimo EP intitolato ‘Cosmic Hangover’. Allo stato attuale, la formazione della band è composta da Simone Pennucci (voce e chitarra), Pietro La Tegola (chitarra), Emanuele Musella (basso e voce) e Roberto Liotti (batteria). Il loro genere? Hard/southern rock con inequivocabili venature blues rock, stoner e una spruzzata di suoni psichedelici qua e là.

‘Cosmic Hangover’ si apre con ‘Fishman Child’, un inno alle proprie origini ed al senso di appartenenza alla propria terra. Mi viene in mente che nella mia città, Terracina, noi abitanti ci descriviamo con l’espressione “sang’ de pesce”, cioè “sangue di pesce”, per via dell’attività ittica che da sempre ha caratterizzato la nostra zona. Abbiamo radici simili, io e questi quattro ragazzi, quindi comprendo appieno cosa significhi sentirsi legati al mare. Nonostante gli arpeggi iniziali del brano ci facciano fare un breve salto nel folk, ‘Fishman Child’ è puro southern rock condito da appena un pizzico di psichedelia. Il successivo ‘The Shadow Line’ ha un’intro decisamente malinconica, e infatti il tema trattato è quello della fine dell’adolescenza, della crescita inevitabile che ci allontana dagli anni della spensieratezza e ci catapulta, spesso prima del tempo, in un mondo di responsabilità per il quale non sempre siamo pronti. Siamo davanti a un brano dal sapore più classico, un brano caratterizzato da un senso di tristezza che persisterà fino alla fine.

Con ‘Doomsday Roses’ avvertiamo nuovamente una certa energia, nutrita specialmente dalla voce di Simone e dal controcanto di Emanuele. Mi piace moltissimo la linea vocale del ritornello, che infatti posso a questo punto nominare la parte della canzone che preferisco. Tutte le cose belle hanno una fine e quindi eccoci alla quarta ed ultima traccia, ‘Space Beggar’, il cui protagonista ha un solo, folle desiderio: quello di raggiungere la luna. Si lascerà tutto alle spalle pur di riuscirci, finendo per ritrovarsi solo e disperso in una stazione spaziale, con il bagliore lunare come suo unico conforto. È un brano introspettivo e profondo, per certi versi non lontano dall’essere una ballad, e nel lungo assolo di chitarra, anzi, chitarre, riesco a cogliere riferimenti sia agli Skynyrd che agli Allman Brothers.

Un EP decisamente degno di nota, questo ‘Cosmic Hangover’, sia per la ricchezza dei temi trattati che per lo stile musicale scelto. I miei complimenti ai Whiskeycold Winter, insieme all’augurio di continuare a muoversi sulla strada intrapresa. Buona fortuna, ragazzi!

 

Elisa Mucciarelli

 

TrackList

  1. Fishman Child
  2. The Shadow Line
  3. Doomsday Roses
  4. Space Beggar

 

  • Anno: 2016
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock

 

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