Voto: 7.5
Dopo i riassetti della line-up e dopo un lungo silenzio discografico durato per quasi 6 anni, ritornano i Node con la loro ultima fatica: “Cowards Empire” per Punishment 18.
Ricostruire l’appeal dei Node, che per certi versi avevano già cominciato a diluire e ad arricchire in direzioni diverse il loro spettro sonoro da “In the End Everything Is a Gag”, non era certo cosa semplice.
Dopo numerosi ascolti confermo che questo “Cowards Empire” riesce parzialmente a riportare i Node allo splendore di un tempo. L’approccio nervoso e carico di rabbia è genuino e dilaga prepotentemente da ogni traccia, anche il nuovo cantante CN Sid è perfettamente a suo agio nelle vesti di frontman della band lombarda (oltre al leader storico e carismatico Gary D’Eramo chitarra e backing vocals dal 1995). Su “Cowards Empire” si ripercorrono le varie sfaccettature del sound Node dalle influenze Death Swedish, le ritmiche serrate e dirompenti ed i grooves asfissianti; si assorbono anche delle evoluzioni death thrash più moderne senza snaturare il loro trademark. Purtroppo però la magia riesce solo a metà, perché l’emotività è talmente prorompente e la voglia di rimettere il piede su quel trono del metal estremo nazionale che spetta loro di diritto è così forte che si tralasciano alcune sottigliezze: alcuni esercizi di stile, quelle pregevoli intuizioni che facevano emergere dal bailamme e dal clangore sonoro quelle sensazioni e quel feeling oscuro che completavano ed arricchivano la furia cieca e la rabbia straripante dei Node.
Dopo l’ottima opener (“StagNation”) più riflessiva, quasi a segnare una linea di demarcazione.. un autentico “prendere la rincorsa”, la successiva “Death Reedeems” impone una pressione spasmodica ed una furia devastante. Brani come “Average Voter” e “The Truck” ci mostrano come i Node posseggano la stoffa per comporre qualcosa di autoctono ed eclatante. Ci sono alcuni episodi, dall’arrangiamento più crudo in cui l’impronta melodica è seppellita sotto una valanga di riff devastanti in un mix sonoro che privilegia lo spessore frontale, che risultano più monolitici (ma sempre di valore!). Fortunatamente la tracklist è varia e ben assortita e ritroviamo altre aperture di stile che fanno brillare questo album fino alla strumentale conclusiva “The Pilot Survives”; degna di nota anche “Still the Same” per le pregevoli aperture alla ‘Swansong’ dei Carcass.
In conclusione direi che “Cowards Empire” è un buon album che segna un ritorno lungamente atteso. Un lavoro di grande valore, genuino e completo che ci riconsegna una band pronta a stupirci ed andare molto oltre a dov’è arrivata fino ad ora. Consigliato.
////Fourarms
TrackList
- StagNation
- Death Redeems
- Lambs
- Average Voter
- Locked In
- No Reason
- Money Machine
- The Truck
- Still The Same
- Liar.com
- The Plot Survives
- Anno: 2016
- Etichetta: Punishment 18
- Genere: Death
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