Voto: 7

Ho già avuto l’occasione di vedere gli Speed Stroke dal vivo, anche di recente al Circus Club di Scandicci; una band che trasmette grande energia e coinvolgimento. Ora tocca alla valutazione “in studio” dei cinque romagnoli, ormai attivi sulla scena hard rock/sleaze glam da sei anni e conosciuti nell’ambiente.

Il lavoro si presenta nel complesso ben prodotto, ottimi suoni e anche l’art work di copertina risulta accattivante, oltre ad un titolo – “Fury” – che promette fuoco e fiamme.

Per undici tracce gli Speed Stroke ci tengono compagnia con un’ormai consolidata miscela di moderno hard rock di stampo americano e nuove influenze scandinave più tipicamente sleaze.

“Demon Alcohol” è un buon brano di apertura, con un ritornello catchy, un brano potenzialmente devastante dal vivo, capace di trascinare il pubblico (cosa che in effetti è avvenuta indubbiamente al loro live di Scandicci).

Non è da meno “Break Your Bones”, altro pezzo dal ritornello/inno, in pieno stile Hardcore Superstar/Crashdiet, la scuola glam metal di nuova generazione.

“Bet It All” è un pezzo che riporta ad atmosfere più 80’s, un buon compromesso fra Aerosmith e Poison, pezzo piacevole e sinceramente azzeccato per stemperare l’ondata di sleaze glam proposta sino ad ora.

“From The Scars to Stars” è una semiballad, uno dei pezzi lenti del disco insieme alla vera power ballad del lotto “City Lights”, che troveremo più avanti nel disco.

Riprendono le atmosfere più scandinave con “The End Of This Flight”, un pezzo in pieno stile Crashdiet“1 More 1” e “Believe In Me”. Dopo la boccata d’aria fresca della power ballad “City Lights”, chiudono il disco “Lock Without a Key”“Love In a Cage” e “Monnaliesa”,  tre tracce che niente aggiungono al sound e alla attitudine fin qui proposta dalla band romagnola.

Piena attitudine sleaze glam, chitarre che fanno da padrone e cori accattivanti.

Niente da obiettare quindi sulla buona riuscita complessiva del lavoro, un album discreto che in sede live intratterrà sicuramente i rockers più festosi e glam. Troppo carico di tracce forse; qualche pezzo di meno lo avrebbe reso sicuramente un disco meno monotono e più facile all’ascolto.

Manca inoltre qualcosa in più che lo renda veramente originale.

La scena hard rock/glam metal italiana sembra ormai appiattita sullo stereotipo scandinavo, su un sound ormai in voga da almeno 10 anni che sta cominciando a perdere lustro e forse anche seguaci (forse perché stiamo tutti invecchiando).

Se considerato come album di rodaggio, seppure si tratti per la band del secondo, “Fury” può considerarsi una discreta prova, dalla quale traspare la capacità di ogni singolo musicista e anche una buona sintonia all’interno della band.

L’auspicio è che questa capacità venga personalizzata ed incanalata verso nuovi suoni, senza restare ancorati all’età dell’oro dello sleaze glam.

 

Valentina Viper Martini

 

TrackList

  1. Demon Alcohol
  2. Break Your Bones
  3. Bet It All
  4. From The Scars to Stars
  5. The End Of This Flight
  6. 1 More 1
  7. Beelieve In Me
  8. City Lights
  9. Lock Without a Key
  10. Love In A Cage
  11. Monnaliesa

 

  • Anno: 2016
  • Etichetta: Bagana Records
  • Genere: Hard Rock

 

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