Voto: 7.5

I milanesi VIII Strada ci presentano ‘Babylon’, album fortemente influenzato dal progressive di matrice settantiana. Le sonorità complesse ed articolate sono infatti evidenti fin dalla iniziale Ombre Cinesi, che muove da un arpeggio melodico verso una maestosa intro dominata dalla chitarra che conduce, dopo un breve assolo, al cantato che presenta anche parti recitative. I rimandi al sound anni ’70 di band come Yes e Genesis e alla più recente produzione dei Dream Theater del concept ‘The Astonishing’ sono piuttosto marcati ma, per gli amanti del genere, questo non può che essere un motivo di apprezzamento.

Brillante il lavoro di basso e pianoforte che si alternano in ruoli di accompagnamento e solisti, così come quello della batteria in grado di passare, con buona disinvoltura, attraverso break, tempi dispari e puntate verso atmosfere più heavy. In genere tutto il brano è costellato da cambi di tempo e da intermezzi strumentali in cui i musicisti danno prova del loro talento, in questo supportati da una produzione all’altezza, che consente di apprezzare il contributo di ogni strumento in maniera pulita ed efficace.

Sono ancora le sonorità prog classiche che dominano nella strumentale ‘Preludio a Eclypse’ che fa da intro ad ‘Eclypse Anulaire’, brano inizialmente lento e di atmosfera, in cui la voce sfrutta tonalità più calde, dialogando con la chitarra classica, che poi continua con un strofa dominata dai tempi dispari e da digressioni sospese tra il prog, l’heavy metal e le improvvisazioni jazz.

Più dark e cupa è la successiva ‘1403, Storia in Firenze’ che tende a mantenere invariata la propria atmosfera per tutta la sua durata, mentre il discorso opposto vale per ‘Babylon’, brano che dà il titolo all’album. Con i suoi oltre dieci minuti di durata è un compendio della proposta musicale degli VIII Strada: in apertura lenta e narrativa, dopo un intermezzo su toni sognanti, quasi onirici, lascia spazio a numerose digressioni strumentali che danno ulteriore prova della qualità dei musicisti. Tuttavia, se un appunto si può muovere, a tratti si nota la ricerca eccessiva della tecnica e della complessità delle partiture che rischia di appesantire il risultato complessivo.

Ancora un intermezzo strumentale (‘Time of Stardust’) conduce ai due brani conclusivi dell’album, ovvero ‘Slow’ e ‘Ninna Nanna’.

La prima, per stessa ammissione della band, è un tributo alla musica degli anni ’40 e ’50, in cui il pianoforte la fa da padrone, almeno inizialmente, cesellando una ballad in cui accompagna il cantato. C’è poi spazio per il ritorno ad un sound più moderno, contrassegnano da un bel ritmo di batteria in levare e dalla riuscita parte solista della chitarra.

‘Ninna Nanna’, malgrado il titolo non è certo una nenia per bambini, ma un brano con sezioni veloci e potenti che chiude il disco ancora sulle sonorità care agli VIII Strada.

Per concludere con un giudizio sintetico, ‘Babylon’ è un disco di classico rock progressivo, ben suonato e ben prodotto, certamente molto complesso e di difficile assorbimento, almeno ai primi ascolti. E’ questa complessità, a volte ricercata, che può risultare a tratti eccessiva, rischiando di sconfinare nella “maniera” e che può rappresentare l’unico limite di un lavoro per altri versi decisamente riuscito.

In ogni caso ascolto assolutamente consigliato agli amanti del genere.

 

Alberto Trump

 

TrackList

  1. Ombre Cinesi
  2. Preludio a Eclypse
  3. Eclypse Anulaire
  4. Deguello
  5. 1403, Storia in Firenze
  6. Babylon
  7. Time of Stardust
  8. Slow
  9. Ninna Nanna

 

  • Anno: 2015
  • Etichetta: Fading Records
  • Genere: Progressive

 

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