Voto: 7.5
Il disco di debutto dei genovesi Arca Hadian, ‘The Prophecy’, vede la luce nello stesso anno di fondazione del gruppo, sotto l’etichetta Underground Symphony. I nostri ci propongono ben dodici tracce influenzate da power metal melodico che richiama gruppi quali Masterplan e Avantasia.
Bene, andiamo subito a cominciare!
‘Intro’ è un’apertura concisa e diretta, per nulla invasiva e che richiama in maniera sottile il giro melodico portante della traccia seguente, ‘Waiting For The Light’, canzone assolutamente scoppiettante ed adrenalinica dove i nostri danno un’ottima prova di sé, proponendo una traccia dal ritornello orecchiabile, un giro chitarristico ben congegnato e nemmeno banale. Si avvicina di più allo stile dei primissimi Masterplan la successiva ‘Killing Dreams’, che rallenta un poco accentuando una distorsione più pesante, con cui la voce tendente all’acuto si fonde per bene, per un risultato ugualmente scorrevole ed assolutamente melodico. Inaspettata, malinconica, arriva l’immancabile ballad, ‘Remembering The Savage Fury’, che si apre, senza sorpresa, con la combo voce più pianoforte. Il pezzo, tuttavia, risalta grazie ad una struttura interessante, un buon uso dei cori ed un cantato non solo ponderato ma che soprattutto non “stanca”. Ruggito chitarristico in grande stile ci introduce ‘Lord Of Sacrifice’, dove l’ascia del gruppo, Federico Di Pane, non si risparmia, muovendosi senza tregua, assieme ai compagni, tra una ritmica aggressiva ed una buona prova solista. Similmente alla su citata ballad, si muove ‘Future in my mind’, dalla struttura potente contornata allo stesso tempo da tinte di mestizia, e che può nuovamente vantare un’esecuzione ben congegnata dove i nostri si muovono agilmente, rendendo la traccia scorrevole e coinvolgente. Ben fatto. Un po’ più claustrofobica l’atmosfera che si respira con ‘Resistance’, traccia solenne che però resta confinata in se stessa senza decollare. Carica più brutale e dai rimandi heavy apre l’omonima ‘The Prophecy’, che invece si districa meglio con un ritmo più aggressivo e a tratti incisivo. Inserti arabeggianti in ‘Words To You’, traccia interessante e veloce dal buon impatto strumentale, vagamente prevedibile sul cantato, che non riesce a risaltare. Apertura progressiva per ‘A New Beginning’, che dopo una prima parte più lineare dedica una massiccia porzione alle sezioni soliste, mentre ‘Dreamers Ride’ è una semi-ballad dalle sonorità decise e a tratti oniriche, coronate da un cantato sentito che in chiusura dà spazio anche ad una delicata voce femminile. A far calare il sipario è la cover ‘Rising Force’, originariamente di Yngwie Malmsteen, direttamente da Odyssey, e che francamente non mi aspettavo di trovare qui. Chiusura inaspettata per una traccia che può vantare un sound più fresco.
Tiriamo ora le somme…devo dire che è un esordio di rispetto, questo ‘The Prophecy’. Il disco propone una prima parte esplosiva ed adrenalinica, che riascoltando con attenzione può essere solo maggiormente apprezzata. Mi ha fatto meno impazzire l’altra metà, invece, che propone uno stile da un lato ancora scorrevole, dall’altro un po’ troppo assestato, e che non sempre riesce a decollare come avrebbe potuto (dovuto?). Acquisto consigliato, comunque, per gli amanti del genere, che sicuramente apprezzeranno.
Francesco Longo
TrackList
- Intro
- Waiting For The Light
- Killing Dreams
- Remembering The Savage Fury
- Lord Of Sacrifice
- Future In My Mind
- Resistance
- The Prophecy
- Words To You
- A New Beginning
- Dreamers Ride
- Rising Force (Yngwie Malmsteen cover)
- Anno: 2015
- Etichetta: Underground Symphony
- Genere: Melodic Power Metal
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