Voto: 7.5

Credo che chiunque segua i movimenti del metal italiano conosca Enio Nicolini che di quel movimento è una colonna portante da sempre con i suoi Unreal Terror, con i The Black e con gli Sloe Gin e proprio rifacendosi a questo ultimo progetto di cui uscì un paio d’anni fa ‘A Matter Of Time‘ lo ritroviamo in questo cd a suo nome di solo basso, batteria e voce nel quale troviamo tantissimi ospiti, sia alla voce che appunto alla batteria.

Progetto alquanto impegnativo quello di proporre musica metal senza chitarre ma il nostro prode bassista abruzzese sembra saper fare bene i conti e ci propone 10 brani discretamente coesi per un risultato finale coerente con le aspettative da me riposte.

La partenza sorprende non poco, infatti ‘Track Of Madness‘ esce un po’ dagli schemi passati proposti da Enio grazie anche alla voce greve di Trevor (Sadist) il brano risulta rovinoso, il basso pulsa prepotente senza mai però assurgere il ruolo di primattore, se sia un bene o un male starà a voi giudicare. Alla batteria siede Zenus.

Di altra caratura ‘Unforgiveness‘ con Giacomo Gigantelli dei Danger Zone alla voce e il mitico Silvio ‘Spaccalegna’ Canzano degli Unreal Terror alla batteria. Il pezzo è composto da un oscuro heavy metal su cui si staglia la voce di Giacomo e il tocco di classe portato dalla sua voce consente anche una maggiore presa di posizione del basso qui più intraprendente e non legato al solo compito di accompagnatore.

Witch Hunt‘ è tra le mie preferite non fosse altro che per la sempre splendida voce di Luciano Palermi, in pratica un brano degli Unreal Terror senza chitarre ma con tanto appeal e carisma classico della band pescarese, ovviamente Silvio alla drum. In soli tre minuti troviamo un riff di basso fantastico e una parte doomeggiante di grande effetto il tutto su una base heavy stordente e inquietante. E visto che si parla di doom non poteva mancare tra gli ospiti vocali John ‘Goldfinch’ Cardellino dell’ Impero Delle Ombre che presta la sua opera su ‘Generation Dead‘ dai chiari richiami sabbathiani in cui il suono del basso si fa decisamente più cupo accompagnato dalla batteria di Gilberto Di Virgilio (Black Shadow Road) pesante come un macigno. Inutile dire che John eleva con la sua voce il tutto, per chi ama il doom e le atmosfere anni ’70 c’è da gioire non poco.

King On Icy Throne‘ vede la presenza di Blaze Bayley (oltre a Zenus alla batteria) e ne esce un brano carico di adrenalina sia pure non abbia molto a che vedere con i trascorsi dell’artista britannico, solenne nell’incedere ma non tra i miei preferiti del cd.

See The Stars‘ ci porta su lidi tra il sognante, il melodico e l’oscuro grazie anche alla bella voce di Tiziana Radis (Secret Tales), ossessivi all’inverosimile il riff e il refrain si fanno apprezzare meglio dopo ripetuti ascolti. Qui la batteria è suonata da Zenus mentre il Synth Clavia è a cura di Gianluca Arcuri e da un tocco particolare all’intero brano. Ottimo davvero il successivo ‘Amir Of Madness‘ nel quale Enio si lancia come un cavallo senza briglie accompagnato dalla voce abrasiva del bravo Mahdi Khema dei Carthagods band underground tunisina. Sicuramente brano dal groove importante e chiaramente tra i migliori del lotto.

Ed ecco che con ‘Sinner’s World‘ troviamo gradito ospite l’inossidabile Daniele ‘Bud’ Ancillotti che ci delizia dell’ennesima prova di grande spessore come nelle sue attitudini. Suoni tetri ci fanno strada in questo mondo di peccatori e lo fanno assai bene, ma non finiscono i grandi ospiti ed è la volta di un altro mito del metal tricolore quel Morby che ha fatto la storia con AirspeedSabotage e Domine per citare le band più importanti. Inconfondibile la sua voce sulla ritmata ‘Escape‘ altro episodio di rilevanza spiccatamente heavy metal per un album che ha poche cadute di tono e molta qualità.

La sorpresa però è riservata per il brano finale, ‘Ai Confini Del Mondo‘ infatti esce totalmente dai confini del metal lanciandosi in sperimentazioni assai lontane fatte di elettronica e techno con la voce di Benedetto ‘Ben’ Spinazzola (Prime Target)  a recitare il testo più che a cantarlo. Operazione di grande coraggio quindi quella che Enio ci propone e che desterà indubbio scalpore tra i true metallers, io ne apprezzo il coraggio e anche la virtù che non viene certo meno.

Non resta che tirare le conclusioni riguardo questo ‘Heavy Sharing‘ lavoro con poche ombre e molte luci se ci si cala nell’idea che esso vuole esporre. Non è facile creare un album di solo basso, batteria e voce ed Enio lo fa con discreta disinvoltura riuscendo a proporre un lavoro di pregio sia pure non facile per vari motivi. Se accettate un cd metal senza chitarre avete trovato pane per i vostri denti.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Track Of Madness (feat. Trevor – Sadist)
  2. Unforgiveness (feat. Giacomo Gigantelli – Danger Zone)
  3. Witch Hunt (feat. Luciano Palermi – Unreal Terror)
  4. Generation Dead (feat. John “Goldfinch” Cardellino – Impero delle Ombre)
  5. King Of Icy Throne (feat. Blaze Bayley – Iron Maiden, Blaze)
  6. See The Stars (feat. Tiziana Radis – Secret Tales)
  7. Amir Of Madness (feat. Mahdi Khema – Carthagods)
  8. Sinner’s World (feat. Bud – Strana Officina)
  9. Escape (feat. Morby – Sabotage, Domine)
  10. Ai Confini Del Mondo (feat. Ben Spinazzola – Prime Target)
  • Anno: 2015
  • Etichetta:  Buil2Kill Records
  • Genere: Heavy Metal

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