Voto: 8
Ogni volta che sento il nome di Red Sky la mia mente vola immediatamente a quel piccolo capolavoro che è ‘Neve’, tratto da ‘Solo Musica a Riempirmi gli Occhi’: un brano che a distanza di un anno e mezzo continua a farmi vibrare le corde dell’anima. Ma non è il momento di lasciarsi andare ai sentimentalismi, bensì di parlare del nuovo ep ‘Kamasutra’ con cui Red Sky torna a far sentire la propria voce. Un titolo un programma; anche se la musica di Red Sky non è tanto erotica quanto piuttosto sensuale, sempre a cavallo tra musiche alternative metal e linee vocali rap senza potersi inquadrare davvero in nessuna delle due scene (come lo stesso artista dichiara in ‘Alieno’).
A rivestire un ruolo centrale sono ovviamente le vocals. Spesso sanno essere poetiche ed ermetiche, seguendo una vena artistica che mi ricorda alcune cose dei Dsa Commando: e in questi frangenti seguono un’impostazione più melodica (tra le migliori proprio quelle di ‘Alieno’: «il sole si è rotto e Dio non cambia la lampadina, tu dici che ero meglio prima», ed è solo uno de versi che potrei citare). Ma c’è spazio anche per testi maggiormente polemici, come ‘Kamasutra’ che sottolinea la scarsa originalità di molti ma soprattutto ‘Din Don Dan’, esplicita critica a chi sa fare il leone solo dietro a uno schermo (e di individui del genere ne conosco anche io…).
Il lato più sensuale di Red Sky torna prepotentemente alla ribalta nella seconda metà di questo ep, dapprima con ‘Tanabata Matsuri’ e immediatamente dopo con ‘Ikigai’: in quest’ultima traccia l’artista duetta con Vera (Caelestis), la cui voce ottiene qua un risultato decisamente positivo (con Caelestis invece non mi era piaciuta affatto…), carico di sensibilità e romanticismo. Un lato che lascia strascichi anche nel brano conclusivo ‘Re Minore’, più aspro nelle sonorità (si hanno alcuni inserti di scream filtrato, ai limiti dell’industrial) ma sempre sognante nelle tematiche («uccidimi il giorno che non guarderò più il tramonto perché in fondo io sarò già morto»).
Ovviamente le linee strumentali si adattano all’atmosfera del brano, pur mantenendo di base un massiccio utilizzo di tastiere/synth: si passa dal quasi nu-metal di ‘Kamasutra’ alle basi hip-hop oriented di ‘Din Don Dan’, dai dolci arpeggi di ‘Tanabata Matsuri’ al symphonic di ‘Re Minore’. Un disco a tutto tondo insomma, da apprezzare nelle sue sfaccettature più recondite ed emozionanti. Rivolto specialmente chi, come me, è «innamorato di un’idea che forse non esiste».
Francesco Salvatori
TrackList
- Add(io)
- Kamasutra
- Alieno
- Din Don Dan
- Tanabata Matsuri
- Ikigai
- Re Minore
- Anno: 2015
- Etichetta: Underground Metal Alliance / Ronin Agency
- Genere: Future Music
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