Voto: 8.5
E’ una storia che viene da lontano quella dei marchigiani Scala Mercalli, infatti la prima demo è datata 1996 anche se la formazione vera e propria risale al 1992, quindi oltre 20 anni di storia, passata attraverso due demo, un Ep e due album di cui l’ultimo, ‘Border Wild‘ risale al 2009!
Titolo esplicativo quindi questo ‘New Rebirth‘ che è uscito per l’etichetta Spagnola Art Gates Records, lo scorso 18 settembre per l’Italia, in coincidenza con la data commemorativa della Battaglia di Castelfidardo (AN) 1860 che fu decisiva per liberare Marche e Umbria dallo Stato Pontifico e unire l’Italia. L’album incentrato principalmente sul risorgimento italiano e su come può essere rivisto e riapplicato oggi in ogni paese, riguardo alle tematiche sociali che stiamo vivendo ora non solo in Italia e in Europa, ma un po’ in tutto il mondo.
Detto questo si parte con l’intro strumentale ‘The Long March‘ (descritta sul pregevole booklet che accompagna il cd la quale ci parla della lunga marcia forzata delle truppe Pontificie e delle Truppe dell Regno di Sardegna per raggiungere per prime la fortezza di Ancona, chiave strategica della guerra per liberare le Marche. Chi sarebbe arrivato per primo avrebbe vinto la guerra..) che ci accompagna col suo suono marziale al primo vero brano dal titolo ‘September 18, 1860‘ la quale come scritto sopra ci parla della Battaglia di Castelfidardo, qui la classe limpida e cristallina del combo marchigiano da una prima dimostrazione delle sue doti, suoni puliti, ritmo potente, la voce di Christian Bartolacci risalta nel suo splendore ibrido tra il compianto Midnight e il mitico Morby, chitarre graffianti e cori incisivi, ottimo inizio!
‘Nightmare Falls‘ prosegue il viaggio nel nostro Risorgimento dove le chitarre della nuova coppia (sono nella band dal 2013) Luca Vignoni e Clemente Cattalani disegnano trame efficaci a base riff e soli sempre lodevoli dentro una costruzione musicale di pregio. Stilisticamente più feroce ‘All The Children Are Disappeared‘ dal forte impatto emotivo se se ne segue attentamente il testo, ma è con ‘Time For Revolution‘ (qui il video) che si raggiunge uno degli apici dell’album. Ritmo marziale, sincopato e diretto, ottimo il coro e di sicuro impatto il refrain nulla da eccepire sull’esecuzione delle due chitarre sempre attente a non strafare ma cogliendo ogni volta l’attimo giusto per ergersi imperiali. Il basso di Giusy Bettei e la batteria di Sergio Ciccoli (unico membro fondatore ancora nella band) lanciano l’assalto finale in un miscuglio di suoni impazziti, grandi! Ci si sposta su territori più power con l’altrettanto bella ‘Eternity‘ che esalta una volta di più la coesione e la compattezza del gruppo marchigiano e vede Christian ergersi ancora più del solito su vette di classe pura mentre la coppia d’asce sciorina un paio di soli stupendi.
Chiaramente ispirata all’eroe per antonomasia e cioè Giuseppe Garibaldi la tenace ‘Hero Of Two World‘, per chi combatte per giusti ideali ogni cosa è possibile citando il testo viene da dire che la tenacia e la voglia che hanno dentro i ragazzi della band merita ogni successo possibile. Grandi lavori sia come arrangiamenti che come liriche. Pesta sodo Sergio in doppia cassa sulla travolgente ‘Face My Enemy‘ la quale va oltre lo speed sconfinando in territori thrash da cui fuoriesce con azzeccate melodie, doti compositive davvero ragguardevoli quelle che vengono espresse brano dopo brano. Non da meno in quanto a potenza ‘The Undead‘ più intricata musicalmente ma sempre sugli scudi e qui il basso di Giusy è protagonista assoluto, roboante e incisivo al massimo nel tessere il ritmo.
‘New Rebirth‘ è un lavoro completo, nulla è stato lasciato al caso, produzione perfetta, artwork perfetto, testi e musica di prima fascia, nonostante la lunghezza si fa ascoltare con piacere, prendo ad esempio la corrosiva ‘Spit On My Face‘ che torna in alcuni momenti a solcare quel confine tra speed e thrash che a me piace da morire e che potrebbe fare la fortuna della band in Europa specialmente avendo un cantante che si districa magistralmente in qualsiasi tipo di situazione. E ce lo dimostra alla grande nella successiva ‘Last Leaf‘ simil ballata dalle forti tinte melodiche, qualcosa di veramente benfatto a conferma ulteriore di quanta qualità possiamo trovare in questo cd, il refrain non lo dimenticherete facilmente.
Con ‘Still United‘ si va a chiudere con tono marziale sin da subito, e l’ascesa sale verso l’olimpo del metal è intrapresa con vigore e coerenza. “Stare at the flags… We are still united..” credo non ci sia da aggiungere altro se non che il lavoro delle chitarre è come al solito notevole.
Inutile a questo punto indugiare oltre, sulle note di ‘The Flag‘ che riprendono l’inno di Mameli, mi congedo scusandomi se mi sono ripetuto in alcuni passaggi ma questo ‘New Rebirth‘ è l’ennesima riprova del valore di tante band italiane, spero solo non passi inosservato perchè gli Scala Mercalli meritano davvero tanto.
Klaus Petrovic
TrackList
- The Long March
- September 18, 1860
- Nightmare Falls
- All The Children are Disappeared
- Time For Revolution
- Eternity
- Hero Of Two World
- Face My Enemy
- The Undead
- Spit On My Face
- Last Leaf
- Still United
- The Flag
- Anno: 2015
- Etichetta: Art Gates Records
- Genere: Heavy Metal
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