Sono ragazzi giovani, davvero molto giovani questi AcriTer; e ascoltando la loro musica questo è abbastanza evidente. Sono in tre: batteria e due chitarre. Danno così vita a un lavoro – interamente strumentale – che vorrebbe rifarsi a un panorama groove/metalcore, ma che suona perlopiù acerbo.

Il risultato sta complessivamente a cavallo tra heavy metal e thrash, e trasuda quell’energia, quelle speranze, quella voglia di suonare per se stessi prima ancora che per gli altri che solo gli adolescenti sanno avere. Tutte caratteristiche che in generale col tempo si sbiadiscono: magari si impara a suonare meglio il proprio strumento, a mettere le note giuste al posto giusto, a creare strutture più elaborate; ma si perde in freschezza, il tempo passato in sala prove diventa sempre più un impegno e sempre meno un momento di quelli che non vedi l’ora si avvicinino, e via dicendo. Tornando agli AcriTer dopo questo breve flashback, un esame attento rileva sicuramente tanti aspetti da migliorare (ad esempio i volumi non omogenei da un brano all’altro), ma non voglio certo calcare la mano sui sogni di questi ragazzi. Preferisco piuttosto soffermarmi sugli arpeggi e sulle melodie di ‘Be-Live’ o sul riffing di ‘Pull Under The Heaven’, sicuramente efficace.

Che altro dire? Di tempo davanti ne avete ragazzi, prendetevi quello che vi serve, suonate e divertitevi, soprattutto divertitevi. Tutto il resto può attendere.

 

Francesco Salvatori

 

TrackList

  1. Pull Under The Heaven
  2. More Than Words
  3. Be-Live
  4. Osuled
  • Anno: 2015
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Groove Metalcore

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