L’interessantissimo uomo di vetro raffigurato nella copertina di “Amalgama” pone le basi per una giusta partenza da parte del quintetto monzese che è presente sulla scena metal dall’ormai lontano 2011. Parliamo degli 039, monicker che contrariamente alle previsioni esplica un significato profondo e simbolico, come la tranquillità e la consapevolezza di essere veramente se stessi, proprio come ci si sente fra le mura di casa propria.

Preannuncio che l’album va ascoltato dall’inizio alla fine in quanto si tratta di un concept, quindi se non siete disposti a scendere a questo compromesso questo non è l’album che fa per voi. Come da buon concept che si rispetti abbiamo un intro che serve a far scaturire l’immaginazione dell’ascoltatore: “The Dark Passenger” è un intro elettronico che “descrive” l’uscita da un locale notturno e l’ingresso in macchina del presunto protagonista.

Con l’aprirsi di “Dexter” salta subito “all’orecchio” una buona produzione con un muro di suono decisamente solido e sopra le aspettative. Il pezzo soffre un po’ sulla strofa iniziale, che risulta mono tematica sia dal punto di vista strumentale che metrico e melodico vocale. Fortunatamente questa si riprende grazie a un ritornello ben congenato. Il pezzo dura quasi 6 minuti e positivamente direi che non annoia.

“What’s left” è un altro bel pezzo di 5:17 che varia molto nella struttura senza però correre il rischio di essere dispersivo. A tratti emerge anche una buona timbrica sui vibrati da parte di Bruno. Finora la band sembra essersi ispirata ai migliori del genere metal 80-90 introducendo però anche suoni più distrorti delle nuove generazioni.

“Out of Time” inizia come una ballata malinconica piano e voce con archi di sottofondo che poi evolve grazie all’entrata in distorto degli altri componenti. Il pezzo ha come tema lo scadere del tempo e l’indecisione. Anche questa volta la struttura spazia, ed è molto gradito lo slow down decisamente ispirato ai Pink Floyd intorno al minuto 4:30.

“Away from the Sun” introduce una voce femminile, le due voci si cercano nella distanza e nello spazio gentilmente delineato dall’introduzione di nuovi stumenti, come ad esempio il flauto. Quello che purtroppo non giova al pezzo è l’utilizzo eccessivo dell’auto-tune… “pecche di editing delle generazioni moderne”.

Finalmente giungiamo a “Mother”, pezzo dalle grandi aspettative dato che la band né ha anche pubblicato un video ufficiale. Si ritorna più sul pesante, anche se la ricetta delle strofe soft e cadenzate sembra proprio essere la prediletta… Il significato che si evince, ruota intorno la scarsa fiducia nel mondo e nel futuro della sociatà da parte del protagonista. Attorno ai due minuti abbiamo un break di piano con tastiere a tappeto da parte di Marco Zanibelli che funge da piattafirma di lancio per l’assolo violento di Ruggero che chiuderà il pezzo in dissolvenza, il tutto coadiuvato dalla buona sezione ritmica di Emanuele e Daniele.

Siamo già oltre metà disco e direi che la band si è giocata bene le proprie carte, tuttavia non si può dire altrettanto dei pezzi successivi in quanto abbiamo un vero e proprio calo di tono sia da lato compositivo che di compattezza e groove sonoro. “Blood” non ensusiasma e rimane costantemente monotematica, anche l’utilizzo di un doppio assolo non riesce a risollevare completamente le sorti del pezzo che risulta troppo forzato nella composizione e macchinoso nell’esecuzione.

“Coma” riprende alcuni temi dai pezzi precedenti ma come blood non eccelle, anzi dal punto di vista compositivo sembra essere anche più dispersivo.

Eccoci giunti ad “Amalgama”, che è decisamente il pezzo migliore dell’album insieme a “Mother”.

L’album si conclude con “Flowing Away” e “Disclosure”. Il giudizio finale è ampiamente positivo, la band suona bene e si propone sopra la media ma a volte potrebbe ricercare soluzioni più originali e sperimentali.

 

Paolo Prosil

 

TrackList

  1. The Dark Passenger
  2. Dexter
  3. What’s Left
  4. Out Of Time (Part I)
  5. Away From The Sun
  6. Mother
  7. Blood
  8. Coma
  9. Amalgama
  10. Flowing Away
  11. Disclosure
  • Anno: 2015
  • Genere:
  • Etichetta: Bitterpill Music

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