Voto: 8

Mi ero occupato qualche mese fa di Tony Tears recensendo il box pubblicato dalla Minotauro Records ed intitolato ‘Music From The Adstral Worlds (2000-2014)” che ripercorreva tutta la carriera dell’artista, adesso la stessa etichetta ci propone il nuovo lavoro dal titolo ‘Follow The Signs Of The Times‘ composto da intro e outro più una cover oltre a 7 brani inediti.

La prima cosa che viene evidenziata è che finalmente non si può più parlare di progetto solista ma di vera e propria band, infatti ad affiancare Tony (chitarra, synths, keyboards) troviamo nei brani non strumentali che suona solo lui, David Krieg alla voce e Regen Graves a basso e batteria. Il tutto è stato registrato al Chrismon studio di Genova dallo stesso Regen Graves.

L’album si apre con l’intro ‘Sighs Of Time’s Fear‘ che ripercorre il trend tanto caro all’artista ligure e cioè quello delle colonne sonore, figlio in parte dei maestri Goblin riesce a creare quel clima da incubo che pervade poi tutto il cd, cd che parte con la roboante ‘Mark Of Evil‘ che indica come la produzione non sia il fattore rilevante rimanendo scarna ed essenziale, vicina a qualcosa di criptico dove suoni in stile Death SS prima maniera avvolgono le trame del brano stesso. ‘The Road To Research‘ mostra il lato più doom con suoni tenebrosi alla Candlemass, guidati dalla voce di David Krieg cerimoniere dell’incubo. La lunga strumentale ‘Demoniac Puppets‘ si riallaccia all’intro come una soundtrack dai risvolti gobliniani ben interpretati dal polistrumentista ligure con suoni dai tratti agghiaccianti e profondi. Tratti che diventano inquietanti con ‘Blind Love For A Medium‘ canzone forse facilmente più fruibile per certe caratteristiche meno sperimentali e più easy perlomeno nel refrain dove David aumenta il tono e conduce il gioco. Buona la parte solista della guitar di Tony il quale sembra avvicinare molto il maestro Paul Chain.

Deep Misanthropy‘ è una breve strumentale di raccordo tra i brani col suo fascino di oscurità permanente col synth a farla da padrone nella sua sonora e sinistra malignità, raccordo che si compie con ‘Queen Of Darkness‘ che si districa in otto minuti di metal oscuro con brevi accelerazioni come dei Mercyful Fate d’annata protagonisti di un film senza lieto fine. Questa indubbiamente è la canzone più rappresentativa dell’intero album unendo ciò che poi è l’intento del nostro autore e cioè il metal classico con la musica da film, ecco qui direi che c’è riuscito in maniera perfetta.

Covenant Of The Lords Of The End‘ sublima ancor di più il discorso appena fatto di unire metal, grazie a suoni di chitarra dai forti richiami settantiani, e colonne sonore. Cinque minuti di follia inquietante, insomma qualcosa di non prevedibile nel mondo musicale odierno. Arriva il momento della cover che rende omaggio al grande artista pesarese Paul Chain proponendoci ‘Armageddon‘ tratta da ‘Detaching From Satan‘ del Paul Chain Violet Theatre targata 1984. La riproposizione è assai simile all’originale e sicuramente piacerà ai vecchi fans del Teatro. Chiude l’outro ‘The Awakening Of The Soul‘ altra strumentale simile per contenuti alle precedenti seguendo gli stessi stilemi sonori di inquietudine e mistero.

Non ho problemi a dire che nel folto mercato o movimento underground italiano che dir si voglia, Tony Tears si sia ormai ritagliato un suo spazio dove agire con originalità potendo contare su doti compositive oltre la media generale.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1.  Intro (Sighs of Time’s Fear)
  2.  Mark of Evil
  3.  The Road to Research
  4.  Demoniac Puppets
  5.  Blind Love for a Medium
  6.  Deep Misantropy
  7.  Queen of Darkness
  8.  Covenant of the Lords of the End
  9.  Armageddon
  10.  Outro (The Awakening of the Soul)

 

  • Anno: 2015
  • Etichetta: Minotauro Records
  • Genere: Doom Metal

 

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