Voto: 9.5

Il progetto Verde Lauro nasce da un’idea del cantante ticinese Fabrizio Sassi che ha musicato alcune delle poesie contenute nel Canzoniere del Petrarca e ne ha realizzato un’opera tanto ambiziosa quanto riuscita.

Gli elementi vincenti del lavoro sono sostanzialmente due: da una parte la qualità dei brani, dall’altra lo straordinario talento dei musicisti coinvolti. Il progetto infatti non ha nulla da invidiare ad altri esperimenti del genere, il più noto dei quali è certamente Avantasia. Questa volta però il “supergruppo” è composto sostanzialmente da musicisti nostrani, pescati qua e là tra le migliori realtà del metal nazionale. Alcuni nomi (nell’impossibilità di citare tutti per evitare di trasformare la recensione in un elenco) tra i più noti sono quelli dei cantanti Roberto Tiranti e Davide dell’Orto, rispettivamente ex Labyrinth e Drakkar, dei chitarristi Pier Gonella (Necrodeath) e Francesco Marras, del tastierista Mauro Desideri, autore anche degli arrangiamenti orchestrali e del batterista Mattia Stancioiu (autore di una prova superlativa), che ha condiviso con Fabrizio Sassi anche il ruolo di produttore del disco.

Detto quindi della perizia musicale, si può ben immaginare quale sia la qualità delle esecuzioni cui non si può negare il massimo dei voti, dal momento che anche la fase compositiva é altrettanto valida. Il disco infatti si compone di ben 20 tracce, delle quali 18 sono altrettante poesie tra le più note del poeta aretino, vissuto tra il 1304 e il 1374 e reso quanto mai attuale dal lavoro dei Verde Lauro, mentre 2 sono riproposizioni orchestrali dei brani ‘Zephiro Torna’ e ‘Passa la Nave’. Vista la numerosità, numerosi sono gli spunti suggeriti fin dal primo ascolto.

Il genere è un misto tra il power metal, il prog e il rock sinfonico e non mancano brani più veloci e potenti come ‘Passa la nave’, tra le migliori tracce del disco, ‘Questa Fenice‘, ‘Son Animali al Mondo’, che apre le danze dopo una traccia introduttiva, ‘Se lamentar Augelli’ e la conclusiva ‘Pace non trovo’. Altri brani sono decisamente più calmi e riflessivi, in linea con l’atmosfera suggerita dai versi. Su tutti ‘L’vidi in terra’ e ‘Solo et pensoso’.

Insomma, come già detto, il progetto è ambizioso, ben scritto, suonato divinamente per usare un termine un po’ aulico ma adatto all’occasione, composto per lasciare qualcosa a tutti gli ascoltatori a dispetto della matrice “alta”, da avere e possibilmente da vedere, nel caso di qualche data live assolutamente auspicabile.

Massimo dei voti e complimenti meritati a Fabrizio Sassi!

 

Alberto Trump

 

TrackList

  1. Voi ch’ascoltate
  2. Son Animali al Mondo
  3. Valle che de’ lamenti miei se’ piena
  4. Zephiro Torna
  5. Era il Giorno
  6. Questa Fenice
  7. L’vidi in Terra
  8. Erano i Capei d’oro
  9. Passa la Nave
  10. Giovene Donna
  11. Solo et Pensoso
  12. Se Virgilio
  13. La Vita fugge
  14. Laura
  15. Se Lamentar Augelli
  16. A Qualunge Animale alberga in Terra
  17. Quanto più m’avicino al Giorno extremo
  18. Pace non trovo
  19. Zephiro Torna (versione orchestrale)
  20. Passa la Nave (versione orchestrale)

 

  • Anno: 2015
  • Etichetta: Se Pareba Boves
  • Genere: Power/Prog Metal

 

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