VANESSA VAN BASTEN – Ruins: Sketches And Demos / Disintegration

Anno: 2014
Etichetta: Solar Ipse / Taxi Driver Records
Genere: Shoegaze

Voto: 6.5

In questa sede vado a parlarvi, contemporaneamente, di due lavori targati Vanessa Van Basten.

Il primo è il full-length ‘Ruins: Sketches And Demos’, edito per Solar Ipse e composto da versioni demo, live, outtake che per l’occasione vengono rivisitati e riassemblati per dare al tutto un aspetto omogeneo. Ne esce una musica un po’ altalenante ma che, comunque, sa dare soddisfazioni. Il gioiello, a mio avviso, è lo shoegaze purissimo di ‘All Cats Are Graves’; e sono in generale i brani più orientati appunto sullo shoegaze, ipnotici e lenti, a convincere maggiormente (altri esempi, ‘China 2999’ o ‘Sketch 07’), assieme a quelli che partono da una base post metal ma finiscono per venire risucchiati dal vortice della psichedelia più pura e martellante (’27 Bricks of Our Future’, ‘Epic Victor’). Nel mezzo, purtroppo, c’è qualche traccia meno riuscita.

L’altro lavoro, ‘Disintegration’ (Taxi Driver Records, 2015), è un tributo ai Cure: quattro canzoni estratte appunto da ‘Disintegration’, e qui riproposte (con titoli distorti) al grido «Il genere umano non crea più musica. È il momento di risuonare vecchi capolavori, senza vergogna». Sulla validità dei brani originali non si può certo discutere, qua mi limito a sottolineare come gli stessi si prestino particolarmente bene all’interpretazione che ne danno i Vanessa Van Basten in piena linea col proprio stile shoegaze/post. Ottima soprattutto ‘Retitled’, rifacimento di ‘Untitled’.

Due lavori a modo loro riusciti, sicuramente interessanti per chi già segue la band in questione. Se invece fosse il vostro primo approccio, forse è meglio che vi concentriate sugli altri lavori.

Francesco Salvatori