Voto: 7

I T.H.L (Thirteen Hell Level), letteralmente Tredicesimo Girone dell’Inferno, sono una band nata a Brescia nel 2010, originariamente con Nadir Caldera alla voce. Il cantante venne poi sostituito da Federica Cressi, supportata per le parti vocali da Luca Longoni. Attualmente ha dunque assunto la forma di un sestetto, completato da Fiore Consonni e Roberto Mazzucchelli alle chitarre, Simone Agliardi al basso e Luca Massari alla batteria.

Dopo una prolungata attività live e un’apparizione in TV nella trasmissione Sky “Music on the road”, i sei sono entrati in studio per dare vita alla loro opera prima.

L’album omonimo si compone di dieci tracce, otto inediti e due cover. Cominciando da queste ultime, i T.H.L. ripropongono, in chiave molto personale, due classici come ‘Honky Tonk Women’ degli eterni Rolling Stones e ‘Born to be Wild’ degli Steppenwolf, (per chi non lo sapesse la prima canzone in cui appare il termine heavy metal che, pur se riferito nel caso del brano al rombo delle motociclette, è rimasto indissolubilmente legato al genere musicale).

Per quanto riguarda gli inediti, lo stile dei T.H.L. è un hard rock con venature più marcatamente heavy, in cui le chitarre fanno la parte del leone. Alcuni brani sono più orecchiabili e facili da immagazzinare anche dopo un paio di ascolti, come l’opener ‘Master Domino’ e la potente ‘War’ e la riuscita ‘Really Cruel’, altri decisamente più grezzi e spigolosi, come nel caso delle conclusive ‘Forget’ e ‘Sociopatic’.

Non mancano brani più melodici e riflessivi: su tutti spiccano ‘Erythroxylum’ e ‘Long Way to Redemption’, la canzone più lunga e completa, aperta da un lungo arpeggio e da un assolo melodico che rimanda alle atmosfere di ‘Fade to Black’ dei Metallica.

Degna di nota è anche la ballad acustica ‘Somewhere’, che non inventa nulla ma è una buona occasione per mettere l’accento sulla bella voce di Federica Cressi, vero punto di forza della band bresciana. In effetti, la voce femminile non rimanda ad atmosfere neoclassiche o sinfoniche tipiche di band come Nightwish o Within Temptation, ma da una bella spinta ad un classico album di hard rock che si fa ascoltare e merita un bel voto in pagella.

Del resto anche il lavoro della band è molto positivo e la produzione non lascia spazio a sbavature e mette in risalto gli strumenti e la voce. Unica nota non del tutto positiva è forse la mancanza di spunti di novità perchè, come detto, i T.H.L. non cercano di stupire per la fantasia ma per la qualità con cui propongono il loro hard rock. Ottimo punto di partenza comunque in vista di nuove prove in studio e in sede live.

 

Alberto Trump

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Sound Management Corporation
  • Genere: Hard Rock

 

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