voto: 8.5/10
Sette lunghi anni sono passati da ‘Against You‘ che vide l’esordio di una band alquanto carica ed esplosiva quale sono i RebelDevil, quando ormai si pensava che non ne avremo più sentito parlare ecco che i 4 rockers tornano alla ribalta con questo nuovo, luccicante e energico ‘The Older The Bull, The Harder The Horn‘.
Prima di passare alla recensione volevo segnalare due cose. La prima: alla batteria troviamo Ale Demonoid Lera (Exilia) che era parte del primo progetto RebelDevil per poi abbandonarlo per altri impegni e infatti ‘Against You‘ vide protagonista Cris Dalla Pellegrina. La seconda riguarda due brani, ‘Crucifyn’ You‘ e la title track, il primo faceva parte dell’album solista di Dario ‘Kappa’ Cappanera e il secondo era il singolo già uscito che doveva anticipare il nuovo album solista dello stesso chitarrista labronico, come lui stesso ci dichiarò nell’intervista rilasciata al nostro direttore lo scorso anno. In sede di intervista cercheremo di capire il senso di questo cambiamento.
Venendo invece a questo nuovo album potrei dire che furono profetiche le ultime parole della recensione di ‘Against You‘ fatta all’epoca dal nostro ex capo redattore Costantino Andruzzi e che fedelmente vi riporto: ”Se in futuro i RD lavoreranno di più su certe aperture melodiche in grado di conferire maggior dinamismo e particolarità al loro stile, avremo di fronte il miglior gruppo metal italiano”. In effetti questo disco risulta melodicamente più aperto senza ovviamente togliere quella carica di energia che già era nel dna della band, vi ricordo anche che fu il cd dell’anno 2008 per la nostra redazione, a parte questo si parte lancia in resta col groove di ‘Rebel Youth’ uscita già come videoclip e che rappresenta fedelmente il sound da cui prende origine la band, quel southern metal che ha come padri i Black Label Society contaminato con la carica di Pantera, Corrosion of Conformity, Down etc. ‘Sorry’ enfatizza il marchio del Kappa che passa da costruire rif su riff al prodigarsi in assolo da brividi, c’è più melodia dicevo e qui in parte se ne comincia ad avere ampia dimostrazione. Su ‘Freak Police’ si alza invece potente il muro sonoro della sezione ritmica dove il basso di Ale Paolucci e la batteria di Ale Lera costruiscono il suono compatto che ne deriva sul quale il Kappa erige la sua impronta, dopo un paio di ascolti se ne conviene che siamo di fronte a uno dei brani migliori dell’album. La melodia fusa col groove metal moderno si sprigiona in toto nella splendida ‘Remember’ che ci fa scoprire il lato migliore del GiElle, infatti quando il singer evita di fare il cattivo la sua voce scatena emozioni, e questo brano ne è carico, questo per elogiarne l’impegno e la qualità perchè GiElle non si discute a prescindere. Per i gusti di chi scrive un brano che reputo tra i migliori è senza dubbio ‘Religious Fantasy’ dal vago sapore thrash rielaborato nello stile dei RebelDevil con un refrain ammiccante, insomma a me piace non poco. La title track è un hard blues ruvido, carico di sudore e polvere, energia trascinante, suoni distorti e pesanti che rappresentano la faccia della band, uomini duri, veri che non si lasciano sopraffare da niente e nessuno. Il top scaturito dalla penna del Kappa. ‘Angel Crossed My Way’ è una ballata southern rock da brividi, e potrei ripetermi sull’uso della voce del GiElle che veramente mi stupisce sempre più, il ragazzo più va avanti con l’età e più migliora, in ogni caso queste sono le song che ti fanno fare pace col mondo anche quando ti girano i coglioni, ti aprono la mente, ti danno emozione e ti fanno sperare che prima o poi qualcosa cambierà e tutto tornerà a sorridere. Se posso azzardare ci sento qualcosa dei Guns, ok l’ho sparata. Arriviamo così alla nuova versione di ‘Crucifyn’ You’ che tolto la intro iniziale segue le orme dell’originale con la differenza del cantato che ovviamente non è del Kappa risultando meno bluesy per il resto l’approccio musicale è praticamente identico, resta quindi sempre e comunque un bel brano. Ancora melodia nell’altra ballad ‘Alone In The Dark’ alla quale però preferisco la precedente pur rimanendo anche questa su livelli massimi, casomai è più elettrica. Siamo purtroppo ormai alla conclusione ed allora ‘Power Rock’n’Roll’ è il macigno che sublima ‘The Older The Bull, The Harder The Horn’, trainante all’inverosimile induce a scatenarsi senza vergogna e in sede live farà sicuramente sfracelli! Ecco il live è il terreno ideale per una band come i RebelDevil, lì tutta la loro energia si trasforma in adrenalina pura e vi porterà allo sfinimento fisico. Concludendo, sette anni non sono passati invano e la speranza che i RebelDevil tornassero tra noi si è concretizzata con un lavoro che sotto certi aspetti è migliore del precedente e si piazza sicuro nalla mia top 2015. Ora vi prego non fateci aspettare di nuovo così tanto.
Klaus Petrovic
Tracklist:
- Rebel Youth
- Sorry
- Freak Police
- Remember
- Religious Fantasy
- The Older the Bull, the Harder the Horn
- Angel Crossed My Way
- Crucifyin’ You
- Alone in the Dark
- Power Rock’n’Roll
- Anno: 2015
- Genere: Southern Rock / Groove Metal
- Etichetta: Autoprodotto
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