Voto: 7.5
Gli Schema Zeta, band siciliana attiva sin dal 2007, provengono da un esordio fondato su brani cover riarrangiati, poi si evolvono verso uno stile più personale che li porta al rilascio del primo demo nel 2009 (“Eredità”). Il cantato in italiano che ha contraddistinto la loro crescita musicale li ha portati a rivedere ulteriormente il loro stile che culmina nel loro album di debutto: “Viola”.
Partono da un thrash-core moderno con degli spunti groove e, successivamente alla demo, mettono ulteriormente in evidenza le parti vocali rigorosamente cantate in italiano.
“Il Metal che parla italiano” è il loro motto e devo ammettere che si tratta di una scelta sulla quale gli Schema Zeta fondano la loro proposta musicale.
I primi ascolti di “Viola” evidenziano questa loro caratteristica penalizzando leggermente l’aspetto “metal”: più che altro è la produzione sonora che premia e mette in risalto le parti vocali del bravissimo Zed a discapito del riffing in alcuni frangenti. Solo dopo più ascolti, vuoi perché le parti vocali sono di impatto e di facile assimilazione, ci addentriamo nella profondità musicale degli Schema Zeta. Indubbiamente una band preparatissima tecnicamente e con una buona maturità compositiva che riesce a confezionare un lavoro completo e soddisfacente.
Brani come “Brucia le Memorie”, la opener che mette subito in chiaro di che pasta siano fatti gli Schema Zeta, con un tiro esuberante sempre ad arricchire il tema lirico; “Catene“, nonché primo estratto video dell’album, dove viene lasciato più spazio all’emotività in un piccolo gioiello per arrangiamento; l’acoppiata “Tra il Silenzio e l’Inumanità” e “In Questa Gabbia” dove emergono elementi metal più nervosi e potenti. C’è spazio anche per una collaborazione illustre sul brano che da il titolo all’album “Viola” col cantante Fabio Lione (Vision Divine, Rhapsody of Fire): è sorprendente come, all’interno del sound Schema Zeta, Lione appaia “vicino” alle timbriche di Zed.
La scelta di privilegiare il cantato, a maggior ragione in italiano, mi ha trovato inizialmente impreparato perché la componente “metal” seppur presente è un ingrediente e non il piatto forte che “paga” fortemente sulla distanza. Più che “il metal che parla italiano” direi l’italiano che parla il metal.
In conclusione siamo in presenza di un buon album, sicuramente ispirato e con una ottima qualità musicale che mi portano a promuoverlo in pieno, ma che sono convinto che potrà dividere la critica.
Consiglio l’acquisto, non è sufficiente ascoltare qualche brano on line per apprezzare in pieno “Viola”.
Fourarms
TrackList
- Brucia le Memorie
- Viola (feat. Fabio Lione)
- Creatura del Buio
- Catene
- Eredità
- Medea
- Tra il Silenzio e L’Inumanità
- In Questa Gabbia
- E’ Tornato a Bruciare
- Clessidra
- L’ Ostinazione e la Vergogna di Sé
- Anno: 2015
- Etichetta: Raine Music
- Genere: Modern Metal
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