Voto: 9.5

Che dire? Loro sono semplicemente perfetti!

Ovvio, deve piacervi il genere: se suoni orchestrali, atmosfere epiche, richiami folk e ambientazioni celtiche non fanno per voi, potreste persino trovarli noiosi. Al contrario, se il symphonic power metal vi affascina, se amate fate, maghi e folletti, se non potete fare a meno di farvi travolgere da maestose e sognanti melodie… beh, allora non potrete che esser rapiti dai bravissimi Winterage.

Noi li avevamo già conosciuti in occasione del loro primo ep e poi ancora, in seguito, con il loro singolo “Forest Of Consciousness” e le premesse erano ottime sin da allora. Con il debutto su full lenght la band genovese fa però un ulteriore salto di qualità, grazie soprattutto all’ottima e sapiente produzione di Tommy Talamanca.

A farla da padrone anche in questo “The Harmonic Passage” è, come sempre, lo splendido violino di Gabriele Boschi, poeta in grado di tessere atmosfere melanconiche e sognanti, in costante “duetto/duello” con gli altri elementi del combo. Stavolta, però, a rafforzare i toni maestosi e lirici del sound a marchio Winterage, i nostri hanno scelto di avvalersi della collaborazione addirittura di un’intera orchestra, con un risultato a dir poco travolgente.

E che le ambizioni di questi giovani musicisti siano alte lo si capisce poi fin dall’opener “Ouverture in Do Minore“, apertura dall’atmosfera tra il classico ed il celtico, che cede maestosamente il passo alla successiva title track. “The Harmonic Passage” esplode infatti furiosa, con il più canonico dei ritmi power ed è una metafora perfetta per simboleggiare lo spalancarsi, energico e vigoroso, del “passaggio armonico” che ci condurrà verso chissà quali mondi fantastici.

“The Flame Shall Not Fade” continua in questo incedere maestoso, accentuando però il lato classicheggiante della band genovese. Nuovamente esplosivo e travolgente, il successivo “Wirewings” è un brano che non lascia respiro. A spezzare questo ritmo serratissimo arriva, quindi, “Son Of Winter”, ballad cupa e malinconica, affidata alla voce del soprano Silvia Traverso.

Proprio quando sembra che le acque si siano finalmente calmate, ecco che i nostri ci sorprendono con “La Caccia Di Tùrin”, un breve e teatrale intermezzo recitato in italiano, possente quanto minaccioso, che vive in simbiosi con la successiva “Golden Worm”: entrambe le tracce sono infatti ispirate ai racconti fantastici di Tolkien.”Victory March” è invece un gloriosa marcia quasi completamente strumentale, ad eccezione per un breve e corale urlo di battaglia.

Ed è qui che i Winterage ci spiazzano nuovamente con un brano che personalmente trovo unico: “La Grotta Di Cristallo“, infatti, se da un lato ci catapulta in una magica atmosfera celtica per tematica e per melodia, dall’altro sfoggia un cantato in italiano che di primo acchito potrebbe sembrare quantomeno discordante. E invece è l’esatto opposto: i Winterage si trasformano qui in cantori di una storia che solo con la loro lingua madre possono raccontare, percorrendo il solco della tradizione dei migliori cantautori italiani. Insomma, riuscire a trovare un tale punto di sintesi tra leggende celtiche e cantastorie italiani non esattamente cosa da poco…

La maestosa “Crown To The Crowds” riprende a farci volare sulle ali di un sound power irrefrenabile, complice anche un ritornello particolarmente azzeccato e coinvolgente. Le successive “Panserbjorne” e “The Endless Well” mantengono alto il tiro, conducendoci verso la conclusiva “Awakening”: ci troviamo qui di fronte ad una traccia orchestrale che esalta appieno il sound dei Winterage, compresa la loro vocazione lirica, sottolineata dalle citazioni del Lago dei Cigni di Čajkovskij e del Macbeth di Verdi. “Awakening” è poi la metafora conclusiva di questo viaggio nella musica: il brusco risveglio che ci riporta al mondo reale, facendoci abbandonare le terre fantastiche che si affacciano sul passaggio armonico narrato dai Winterage.

Nulla da eccepire dunque su questo debutto: “The Harmonic Passage” è un lavoro magistrale, assolutamente da non perdere per chi ama questo genere. E i Winterage, a mio parere, confermano una volta di più di essere una delle più belle realtà del nostro paese: giovanissimi, geniali e creativi, hanno tutte le carte in regola per continuare a far parlare di sè.

 

Luy C.

 

TrackList

  1. Ouverture In Do Minore
  2. The Harmonic Passage
  3. The Flame Shall Not Fade
  4. Wirewings
  5. Son Of Winter
  6. La Caccia Di Tùrin
  7. Golden Worm
  8. Victory March
  9. La Grotta Di Cristallo
  10. Crown To The Crowds
  11. Panserbjorne
  12. The Endless Well
  13. Awakening

 

  • Anno: 2015
  • Etichetta: Nadir Music
  • Genere: symphonic power metal

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