Voto: 6.5
Come già accaduto in precedenza, alcune tribute band di artisti celebri si sono trasformate in complessi veri e propri; infatti come spesso succede il musicista, giustamente, dopo aver provato alcune soluzioni cerca di crearsi un proprio spazio artistico per potersi esprimere liberamente. Questo è il caso dei fiorentini Stone Circles Fuzz Orchestra, i quali sono nati inizialmente come un gruppo tributo ai Pearl Jam nel 2013. Dopo un annetto i nostri ci presentano il loro primo EP.
Dopo svariati ascolti ci si accorge quanto l’alternative rock abbia influenzato i nostri che ci regalano un lavoro introspettivo e da ascoltare con attenzione. L’influenza dei Pearl Jam è sicuramente evidente ma possiamo trovare altre sonorità che spaziano dal blues psichedelico fino allo stoner.
La prima song ‘Death for Dummies Vol 2.0’ è probabilmente il brano più accattivante dell’interno EP: un bellissimo arpeggio di chitarra (che deve molto a McCready – Pearl Jam e Mad Season) ci porta in un vortice psichedelico sofferente e delicato. I suoni di chitarra (che ricordano molto “Binaural” di Eddie Vedder e soci) è molto ispirato e riesce a creare una bella atmosfera.
La seguente ‘Death for Dummies Vol 1.0’, per quanto buona, non riesce ad arrivare all’ispirazione del brano precedente. Riff di matrice stoner rock s’incrociano a linee vocali lente e sofferente. Buona l’intenzione ma durante l’ascolto troveremo brani più ispirati.
‘Greedy Monkey’ si presenta come la miglior traccia dell’EP; infatti suoni psichedelici e malinconici si uniscono a linee vocali sofferenti e grintose. Si respira la grande energia e la malattia che si sentiva ascoltanto i Mad Season e i Pearl Jam di “Vitalogy”. Sicuramente questa traccia verrà molto apprezzzata dagli amanti del rock alternativo.
Si ritorna al rock crudo e diretto con ‘Midway upon the journey of our life’. Dimentichiamoci il rock psichedelico poiché qua troviamo tutte le caratteristiche di un brano rock dalle tinte hard: riff duri e allo stesso melodici, linee vocali melodiche, basso pulsante e una batteria pestata ma allo stesso tempo precisa. Molto originale e versatile la traccia seguente: ‘L’ottavo giorno Dio si svegliò (Gods Hangover)’. Il brano si rifà molto al rock italiano dei primi anni novanta (Afterhours, Verdena, Marlene Kuntz in primis) ma a anche alla psichedelica della scuola americana (Screaming Trees). Song gradevole al suo ascolto.
Per concludere una gradita sorpresa; infatti i nostri si cimentano nella cover di ‘Something in the Way’ dei Nirvana. Una scelta molto coraggiosa, visto che negli ultimi tempi la band di Cobain e company è abbastanza bistrattata e snobbata dall’ambiente del rock. A mio avviso, il pezzo in questione rappresenta l’epitafio di un artista poco capito. Da premiare non solo l’esecuzione ma anche l’originalità; infatti il pezzo originario viene totalmente stravolto mischiando influenze stoner, le quali permettono ai nostri di essere personali.
In definitiva l’EP è di buona qualità e consiglio l’ascolto agli amanti del genere. Comunque, rimaniamo in attesa di un prodotto più personale poiché a volte si sente troppo l’influenza della band di Eddie Vedder.
Domenico Stargazer
TrackList
- Death for Dummies Vol 2.0
- Death for Dummies Vol 1.0
- Greedy monkeys
- Moonna
- Midway upon the journey of our life
- Lottavo giorno Dio si svegliò (Gods Hangover)
- How to approach…in the way
- Something in the way (Nirvana cover)
- Anno: 2014
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Alternative Rock/Grunge
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