Voto: 7

Nascono nel 2013 gli abruzzesi Atavicus, nati dalle menti di due membri dei Draugr, gruppo pagan/black metal attualmente scioltosi. Per la precisione, mi riferisco al cantante Lupus Nemesis, che qui si accolla anche il ruolo di compositore per tastiere e batteria, oltre che parte del lavoro chitarristico, mentre il chitarrista Riccardo Gramenzi, in arte Triumphator,  veste anche il ruolo di bassista. Il primo lavoro dei nostri si intitola ‘Ad Maiora’, esclamazione che era tanto simbolica e gradita all’orecchio, in tempi di gloria, magari attorno ad una tavola imbandita. E sono proprio i tempi di gloria della nostra Italia che gli Atavicus vogliono ricordare, proponendoci un mix che loro definiscono italic pagan heavy metal, ma che noi potremmo riassumere anche come un black metal sinfonico condito da un cantato clean, con lyrics di natura epic e pagan. L’ EP, forte di sette tracce, è stato registrato presso il Genxia Studios di Chieti, e del cui mastering e mixing si è occupato Davide Rosati , dell’ Acme Recording Studios. La band si trova, attualmente, sotto l’etichetta Nemeton Records.

Bene, andiamo subito a cominciare!

L’ Intro’ è concisa e colma di atmosfera, composta da richiami all’epico e alla colonna sonora, e che senza indugio ci porta alla prima canzone dove i nostri ci danno dentro in toto, ‘Sempiterno’.  Batteria velocissima, chitarre infuriate e un cantato in scream in italiano (l’intero disco è cantato quasi totalmente in idioma italico) fanno capolino nei primissimi secondi. Da non sottovalutare nemmeno la tastiera, che rende il tutto assolutamente solenne e scorrevole, così come i cori in clean nel ritornello, ottima trovata che rende lo stesso ancor più melodico, per quella che è, secondo me, un’ottima traccia d’apertura. Le chitarre spianano la strada, verso metà canzone, ad un bridge in chitarra acustica che ci dà solo un attimo di respiro prima di ricuperare, mano a mano, la furia che caratterizza l’opening. Attacca in modo decisamente più gentile ‘La Disciplina Dell’Acciaio‘ che, sempre forte di un testo dalle parole altisonanti, in rima, attacca successivamente in distorsione, votandosi, comunque, più sul lato maestoso e solenne (che può ricordare vagamente i Summoning) che non su quello furioso, ponendosi in maniera parzialmente soft, e arricchito da cori e un cantato clean. Forse, e sottolineo forse, è un pezzo che avrebbe potuto campeggiare tra le tracce conclusive, dacché rappresenta  un prevalente ammorbidimento nel sound della band. Segue un intermezzo lunghetto dai richiami altisonanti e dai sapori orchestrali, ‘Epos‘, traccia un po’ lineare che caccia fuori gli artigli solo nella chiusura. Una intro ove regnano solo suoni avvertibili in una foresta apre ‘Lucus Angitiae‘ , che torna a calcare sonorità più pesanti, accompagnate da un cantato cavernoso e cori prodotti dalla tastiera, per un brano lungo e articolato (perché altra caratteristica di questo EP è di contenere, prevalentemente,  tracce composte dai cinque minuti in su). ‘Lucus Angitiae‘ scorre via, ma può risultare un po’ ostico da seguire. Una bella smitragliata batteristica dà il via a ‘Superbia In Proelio‘, più propenso verso un veloce black metal, con una tastiera ugualmente presente, ma messa, per forza di cose, in secondo piano, per un’esecuzione furiosa che, tra brevi intermezzi acustici, clangori di spade ed inni di guerrieri, si acquieta mano a mano verso la chiusura. A proposito di chiusure, l’ultima traccia proposta dai nostri è una cover recuperata direttamente dal disco Sons Of Northern Darkness degli Immortal‘Tyrants’. Il brano è contraddistinto da un suono più compattato, ed una certa personalizzazione durante l’intermezzo.

Tiriamo ora le somme… Complessivamente, ho trovato questo ‘Ad Maiora’ un buon lavoro. Ma confesso che avrei davvero voluto udire quella scorrevolezza e quella potenza presente in ‘Sempiterno’ anche in tutte le altre tracce, ma la gloria toccata con quel pezzo non ho avuto modo di sentirla in nessuno degli altri pezzi, che a volte possono risultare un po’ prolissi (‘Lucus Angitiae‘). Si tratta, comunque, di brani forti delle sfuriate tipiche del genere, spesso alternate ad intermezzi dove il lato più pomposo e solenne dei nostri fa capolino, riuscendo a destreggiarsi grazie ad un’efficace tastiera, che svolge egregiamente il proprio compito. Si avverte, comunque, l’esperienza del duo, ma, allo stesso tempo, mi auguro che in futuro i nostri sapranno partorire anche di meglio.

Francesco Longo

 

TrackList

1. Intro

2. Sempiterno

3. La Discilpina Dell’ Acciaio

4. Epos

5. Lucus Angitiae

6. Superbia In Proelio

7. Tyrants (Immortal Cover)

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Nemeton Records
  • Genere: Black Metal Sinfonico

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