Voto: 5.5

Gli Sticky Fingers Ltd. Sono una band rock proveniente dalla bella e inconfondibile Emilia-Romagna, più precisamente da Vignola (Modena). Nascono come blues/rock band anni 70 nel 1996 da un’idea di Lorenzo Mocali; tra i loro maggiori ispiratori abbiamo i Rolling StonesFacesHumble PieBeatlesCream e Lynyrd Skynyrd. Influenze che si ripercuoteranno lungo tutto il prodotto arrivato in redazione. Dopo numerose esibizioni live nel nord Italia, la band ebbe un periodo di pausa per poi riunirsi nell’attuale line-up: Lorenzo Mocali, (Chitarra e Voce), Flash (Batteria) e Jaypee (Basso) e Inch (Chitarra).

Il disco inizia in modo diretto con riff griffante e intro di circa 30 sec. La strofa rellenta leggermente e soffre per cadenza e scelta delle parole. Segue il rit. “Do you feel my sticky fingers”, semplice e melodico che però non lascia molto spazio alla fantasia tantomeno all’originalità.

‘Sweet Delight’ è un blues rock: riff anni ’70 con sonorità leggermente più moderne. Il problema più grande del pezzo è che non scorre fluido. Arrivati al ritornello, voce e chitarra seguono la stessa melodia, rendendo il tutto molto macchinoso e poco groovy. L’assolo rimane troppo improvvisato e poco studiato. Rimango sulla linea dura perché questo è il genere in cui la band ha maggiore background, quindi si doveva fare di più.

‘Rain keeps falling’ finalmente smorza i toni dando un’impronta più decisa all’album. La strofa è lenta e permette al quintetto di trovare i propri spazi e seguire le proprie armonie. La canzone è una semplice balata con strofa e ritornello che funziona e accompagna l’ascoltatore per circa 5 minuti.

Dato il riff iniziale In the night sembra avere del potenziale. Tuttavia questo risulta un’arma a doppio taglio: le chitarre ritmiche e il basso rimangono troppo sotto rispetto al motivetto iniziale di chitarra che rimane inutilmente e fastidiosamente riproposto lungo tutto il pezzo stancando facilmente l’ascoltatore. Aggiungerei una nota riguardo la scelta di un assolo dissonante che ha contribuito ad ammazzare il pezzo.

‘Jailhouse Tonight’ inizia in acustico e risulta un discreto blues country, è evidente che questo sia il genere che meglio riesce alla band.

Iniziando a tirare le somme direi che siamo giunti a circa metà album e per ora non sono rimasto impressionato da una band con così tanti anni di esperienza sul CV.

‘You’re wrong’ parte decisa e suona bene. Cantato bene interpretato “Don’t you know that love is blind”, il ritornello non è male “I don’t care if you love me I don’t care if you don’t” ma ancora una volta segue troppo la chitarra ritmica.

Da ‘Take Me Home’ fino alla fine dell’album la musica non cambia eccetto per ‘Ain’t Over’ che ricalca più orme grunge anni ’90 e il rock dei Doors.

 

Riassumendo:

La band manca di groove che è un elemento essenziale in un genere semplice e diretto come il rock n’roll! Non penso che questo sia imputabile alla registrazione, perché ho sentito band registrate da un vecchio mangianastri in musicassetta, esprimere più potenza, feeling e voglia di fare rock, cose che in questo album a mio parere mancano totalmente.

Altro punto debole risiede nell’originalità del cantato, che viene costantemente a mancare, ripercuotendosi in modo negativo su tutto l’album.

A livello di mixaggio i volumi delle chitarre sono irregolari generando un effetto di poca omogeneità col resto degli strumenti.

 

Paolo Prosil

 

TrackList

  1. (Do You Feel My) Sticky Fingers
  2. Sweet Delight
  3. Rain Keeps Fallin’
  4. In The Night
  5. Jailhouse Tonight
  6. You’re Wrong
  7. Take Me Home
  8. Serial Killer
  9. Standing On The Ruins Of Your Life
  10. It Ain’t Over

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: logic(il)logic Records/Andromeda Dischi
  • Genere: Hard Rock

 

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