Voto: 5.5

Dietro il monicker Shadowbreaker ritroviamo i Re-Creation band da me già recensita nel corso degli anni sia positivamente con l’album d’esordio, che in maniera più critica col successivo Ep dal quale poi si creò lo scioglimento della band stessa. Era fine 2012 quando 4/5 di quella formazione formarono il nuovo combo ingaggiando il nuovo cantante Marco Baglioni individuando probabilmente nell’ex cantante/bassista l’anello debole della catena. Al basso si cimentano invece da quanto riporta la bio i chitarristi Mirco Perugini e Marco Peppucci. Gli altri due confermati sono Roberto Biscotti alla batteria e Gianluca Caimmi alle tastiere.

Dalla bio i ragazzi umbri si presentano come ideale proseguimento del progetto precedente e in effetti già dalle note introduttive di ‘Uranium 235‘ trovo diverse affinità con l’album d’esordio specialmente nelle atmosfere cupe e sabbathiane, l’unica cosa che non mi convince è quando gli stessi ragazzi parlano di introduzione di elementi innovativi nel proprio sound. Infatti nei tre brani qui proposti io ritrovo affinità come detto al primo album ma anche all’Ep specialmente in ‘Bounty Killer‘ quindi di nuovo vedo ben poco.

La voce oltremodo è abbastanza monocorde e non mi convince nemmeno in fase di pronuncia, se mancava una voce più potente devo dire che al momento non ci siamo, non me ne voglia Marco ma a me sinceramente non ha convinto, e l’inizio di ‘No Shelter Here‘ è assai lacunoso e senza mordente. Quello che non capisco da gruppi come gli Shadowbreaker, è come mai avendo un discreto potenziale non riescano mai a sfoderare il colpo vincente come fu agli esordi, sembrando arroccati su se stessi senza alcuna voglia di stupire magari virando verso suoni meno derivativi, eppure credo che i mezzi non manchino, che manchi forse la fiducia in se stessi e si cerchi per forza di stupire proponendo stilemi già sentiti? Spero vivamente non sia così e che invece liberino la propria mente e le proprie idee per comporre qualcosa di più ad effetto.

Ad esempio la già citata ‘No Shelter Here‘ con un cantato più Ozzyano grazie alle tastiere (ottime) e ai buoni momenti offerti dalle chitarre poteva sicuramente essere molto più gradevole mentre così passa quasi nell’anonimato fatto salvo l’accelerato bridge.

Più sul versante maideniano volge ‘Bounty Killer‘ cavalcata metallica senza pretese e che scorre rapida lasciando ben poca traccia di se.

Il giudizio rasenta quindi la sufficienza, ma ancora è presto per essere su lidi più consoni al potenziale della band che ancora una volta risulta inespresso, spero solo che abbiano in serbo per noi qualcosa di sorprendente che questi tre brani siceramente non hanno.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

1. Uranium 235

2. No Shelter Here

3. Bounty Killer

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Heavy Metal

 

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