Voto: 9
G E N I O !!! E la recensione potrebbe anche finire qui, ma siccome il mio compito è quello di scrivere e cercare di farvi capire quello che questo album racchiude, continuo nella stesura di questa disamina di “Overloaded”, nuovo parto del bassista Alberto Rigoni.
Premessa scontata ma doverosa: quando ci si trova di fronte ad un album totalmente strumentale, il rischio di ritrovarsi immersi in una lunga (e a volte noiosa) lezione di tecnica fine a sè stessa è quasi la regola. Poi ci sono le eccezioni, ovvero quei musicisti che si sdoppiano dal proprio ego e mettono le loro immense capacità tecnico / esecutive a servizio delle idee e della sperimentazione. A questa seconda fascia appartiene il nostro Alberto, capace con questo ‘Overloaded’ di andare ancora oltre al pur ottimo predecessore “Three wise monkeys” che già mi aveva conquistato a suo tempo, pur non essendo io un estimatore puro del progressive strumentale.
Rispetto al precedente questo album è più orientato sul prog metal, più aggressivo nei suoni e nelle ritmiche, ma per fortuna (o meglio per bravura e intuito di Rigoni) non ha lasciato per strada quelle contaminazioni ambient ed elettroniche che donano una varietà infinita di colori alle composizioni, rendendole sempre varie, interessanti, mai noiose e soprattutto con un’anima. Questo è a mio avviso il più grande pregio di questo album: nulla è fine a sè stesso, ogni singola nota è parte di una struttura sì complessa ma allo stesso tempo assimilabile anche da chi fanatico dei tenicismi non è, ogni singola parte è perfettamente legata al contesto generale, ogni singolo arrangiamento trasuda classe che la maggior parte dei guitar/bass/keyboards heroes possono solo sognare o invidiare.
Cercare di descrivere a parole le 9 tracce singolarmente non avrebbe senso: in primis risulterebbe impossibile riuscire a farvi capire quanta classe ci sia all’interno di ogni canzone, in seconda battuta ognuno di voi può trovare emozioni differenti all’ascolto; sì, perchè un altro grandissimo pregio di questo album è quello di essere una perfetta colonna sonora della vita odierna. E credetemi, la mia sensazione all’ascolto è stata proprio quella di vivere una giornata tipo condensata in 45 minuti, tra velocità imposta dalla tecnologia, cambi di umore dettati dall’uso dei social, frenesia da multitasking. Se quello che ho scritto vi sembra esagerato oppure non avete capito, date un ascolto e fate vostro questo album, e vedrete che la visione sarà subito chiara. Se proprio devo fare una citazione allora scelgo “Ubick”, pezzo che mi ha letteralmente devastato l’animo tra riff modernisti ma di matrice AOR (sì avete letto bene) cambi di tempo al limite dell’umano, melodia intrinseca e sperimentazione.
Concludo questa mia disamina segnalando per dovere di cronaca e per fare capire il livello di questo disco che troviamo coinvolti nelle varie tracce Simone Mularoni (DGM), Fabrizio Leo e Marco Sfogli (James La Brie) alla chitarra, Federico Solazzo alle tastiere, Denis Novello alla batteria. Disco da applausi convinti ! Genio, genio, genio !
Enrico Pulze
TrackList
1. What’s on your mind?
2. Overloaded
3. Chron
4. Floating Capsule
5. Corruption
6. Ubick
7. Multitasking
8. Liberation
9. Glory of life (bonus track)
- Anno: 2014
- Etichetta: Any And All Records
- Genere: Progressive Metal Ambient
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